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    Inter, 65 milioni persi per l'assenza di pubblico a San Siro. Valgono quasi 6 mesi degli ingaggi della prima squadra

    Inter, 65 milioni persi per l'assenza di pubblico a San Siro. Valgono quasi 6 mesi degli ingaggi della prima squadra

    • Emanuele Tramacere
    Il confronto Zhang-Conte spianerà la strada per la progettazione del futuro dell'Inter, ma guardando alla prossima annata non si potrà che sperare che dal governo e dalle autorità sanitarie ci possa essere quantomeno il via libera al ritorno se non totale, almeno parziale, dei tifosi allo stadio. Sì perché in questi 16 mesi condizionati dalla pandemia Covid la cifra persa per l'assenza dei tifosi incide incredibilmente nei già provati bilanci.

    PRE COVID - Analizzando i bilanci dell'Inter nella stagione 2018/19 l'Inter ha incassato da biglietteria, abbonamenti e hospitality poco più di 45 milioni di euro con una media di 60mila spettatori. Le proiezioni per l'annata 2019/20, poco prima dell'inizio della ​pandemia erano di circa 55 milioni di incassi con almeno 3 partite che fecero segnare il record assoluto di incassi per la Serie A. Poi lo stop per il Covid-19 e il primo dato appurato al 30 giugno 2020 di un perdita di circa 10 milioni rispetto ai 55 milioni di previsione.

    OLTRE 60 MILIONI - Considerando lo sforamento del campionato nella stagione economica 2020-21, i mancati abbonamenti per i giorni Champions, gli incassi per l'intera stagione fra abbonamenti, biglietti, sponsor ed hospitality, il tutto nella stagione dello Scudetto, si può ipotizzare che la cifra avrebbe inevitabilmente sforato i 55 milioni preventivati e mai incassati nella scorsa stagione. Almeno 55 milioni di questa annata, in aggiunta ai 10 milioni di quella passata, portano a una perdita di almeno 65 milioni.

    6 MESI DI INGAGGIO - Tanti, troppi, soprattutto in rapporto al "costo del lavoro"
    che  oggi è considerato l'elemento di maggior tensione nel bilancio odierno. 82,8 milioni di euro è la cifra che corrisponde al totale netto degli ingaggi della prima squadra. Una cifra che al loro non corrisponde esattamente al doppio perché per molti dei giocatori arrivati nel corso degli ultimi anni è stato utilizzato il decreto crescita. Sostanzialmente, la cifra non incassata dai ricavi da botteghino avrebbe consentito all'Inter di pareggiare almeno 6 mensilità dell'attuale monte ingaggi. Numeri che sono alla base della richiesta della società ai giocatori di rinunciare ad almeno due mensilità e che stanno spingendo anche la Lega Serie A e tutti i club a trovare una via d'uscita con l'assocalciatori. Un danno "da Covid" e che sta inevitabilmente condizionando la gestione economica dell'Inter, ma anche di tutti i club.  

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