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  • Inter: 3 pro e 3 contro dell'idea Bernard

    Inter: 3 pro e 3 contro dell'idea Bernard

    • Emanuele Tramacere
    L'Inter sta seguendo con grande attenzione il fantasista brasiliano dello Shakhtar Donetsk, Bernard. Nella notte romana di Champions che ha visto l'eliminazione della squadra ucraina ad opera dei giallorossi, il direttore sportivo dei nerazzurri, Piero Ausilio ha assistito dal vivo alla gara e ha continuato ad approfondire i discorsi sul possibile approdo a Milano con l'entourage del giocatore.

    AFFARE SI O NO? - Un affare a parametro zero, data la scendza a fine anno del suo contratto, che potrebbe però non rivearsi un affare. Abbiamo stilato 3 pro e 3 contro di questa operazione. 

    I TRE PRO
    1. NON SERVE TRATTARE CON LO SHAKTHAR - Dal punto di vista della trattativa per portarlo all'Inter, il fatto che sia in scadenza di contratto funge da assist per Ausilio che non solo non dovrà trattare il suo addio con lo Shakthar (già lo scorso anno le trattative si interruppero per le richieste del club ucraino) ma potrà provare a convincere direttamente il giocatore senza intermediari. 
    2. GOL E ASSIST GARANTITI, ANCHE DA FERMO - All'Inter mancano giocatori che possano portare con sé una dote di gol e assist importante. Ai nerazzurri serve qualcuno che tolga dalle spalle di Icardi parte del peso dell'attacco e Bernard negli ultimi anni ha costantemente migliorato il suo approto in zona gol. E' un tiratore da fermo perchè sa calciare molto bene sia punizioni che angoli, una caratteristica che oggi manca in rosa.
    3. ESPERIENZA INTERNAZIONALE - Oltre all'apporto tecnico, Bernard nonostante i soli 25 anni può garantire anche una ricca dote di esperienza a livello internazionale e nelle competizioni europee. Fra Champions ed Europa League ha già all'attivo 43 presenze condite da 6 gol e 7 assist
    I TRE CONTRO
    1. COMMISSIONI E INGAGGIO ALTISSIMI - Se è vero che per Bernard non è previsto un esborso per il suo cartellino, ad oggi le richieste fatte per ingaggi e commissioni sono a livelli altissimi. 4 milioni annui comprensivi di bonus di ingaggio per i prossimi 5 anni e una commissione da garantire agli agenti fuori mercato che supera i 6 milioni di euro. Tutto con la conditio sine qua non che l'Inter si qualifichi in Champions.
    2. SOLO UNA RISERVA? - Gli esterni d'attacco dell'Inter oggi sono Antonio Candreva e Ivan Perisic e se per l'esterno italiano si può ipotizzare una graduale retrocessione in panchina, se non arriverà la cessione in estate sarà ancora il croato il titolare fisso della fascia mancina. Proprio quella in cui ormai da tempo giostra Bernard. Vale la pena investire così tanto (soprattutto di ingaggio) per un giocatore che potrebbe essere relegato al ruolo di riserva
    3. DISCONTINUITA' DI RENDIMENTO E DIFFICOLTA' DIFENSIVE - C'è infine un grosso punto di domanda sul rendimento di Bernard che non solo nell'arco di una stagione, ma anche all'interno degli stessi 90 minuti tende a mantenere una discontinuità di rendimento importante. Alternare ottime giocate a momenti di buio può non pesare in un campionato meno competitivo come quello ucraino, ma il discorso cambia in Serie A soprattutto a livello difensivo lato tecnico in cui Bernard ha dimostrato di essere ancora indietro. Agli esterni d'attacco di Spalletti si chiede un grande sforzo in fase di contenimento e per il brasiliano servirà un'abnegazione tattica che per ora non ha. 
    Un affare? Un rischio che si può correre? O un colpo da valutare soltanto a condizioni estremamente più abbordabili di quelle prospettate finora? L'Inter studia Bernard, ma l'operazione a costo zero ha pro e contro da non sottovalutare.

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