Insulti razzisti?| Arbitro inglese sotto inchiesta
Caso arbitrale in Inghilterra per Chelsea-Manchester United.
Insulti razzisti? Inchiesta su Clattenburg.
Il potere, la sudditanza psicologica, uno steward ferito, un arbitro nella bufera con tanto d'inchiesta per presunti insulti razzisti a due giocatori. Italia? No, la civile Inghilterra della Premier, dove domenica una gara fantastica come Chelsea-Manchester United è stata rovinata dagli errori di Mark Clattenburg, uno dei fischietti più controversi del Paese, sospeso 8 mesi tra 2008 e 2009 per debiti, da sempre accomodante con i potenti.
Inchiesta Ma quello che è accaduto domenica è andato ben oltre gli errori tecnici e le lusinghe del potere. La denuncia presentata dal Chelsea per presunti insulti razzisti rivolti al nigeriano Mikel – che ha cercato un chiarimento con Clattenburg nel dopo gara – e allo spagnolo Mata ha costretto la federazione inglese ad aprire un'inchiesta. Il referto della gara è già nelle mani di chi dovrà occuparsi del caso e la prima mossa è stata quella di chiedere a Sky un supplemento d'immagini per verificare se davvero dalla bocca dell'arbitro siano partiti insulti razzisti. Un'altra mossa, imminente, è la convocazione di tutti i componenti del gruppo arbitrale: i guardalinee Michael McDonough e Simon Long, il quarto uomo Michael Jones. La quaterna è collegata via audio durante le gare: se davvero Clattenburg ha detto qualcosa di pesante a Mikel e Mata, non sarà sfuggito alle loro orecchie. In teoria, potrebbe scattare il principio dell'omertà, ma i tre rischiano grosso in caso di falsa testimonianza, soprattutto se questa vicenda dovesse valicare i confini della giustizia sportiva ed approdare sui tribunali civili. Clattenburg, avvistato ieri mattina all'uscita della sua casa di Newcastle, è stato per ora sospeso: salterà il turno di Coppa di Lega e la prossima giornata di campionato. Solo l'associazione arbitri lo difende: «E' uno dei fischietti d'élite del calcio inglese».
Il potere L'altra faccia del pomeriggio vissuto allo Stramford è l'orgia del potere. E quando si usa questo termine, il riferimento è al Manchester United, il club che ha vinto 12 campionati dal 1992 ad oggi, oltre a 17 trofei tra Coppe d'Inghilterra, Coppe di Lega e Supercoppe. Un potere che condiziona molti arbitri, compreso quel Webb che diresse la finale mondiale Spagna-Olanda. Il bilancio regali/ torti è sempre attivo per lo United: una realtà con la quale si sono scontrati Ancelotti e Mancini. Il simbolo del potere è l'arzillo scozzese di 70 anni che ha guidato lo United in questo periodo di gloria: Alex Ferguson. E' il personaggio più influente del calcio britannico. In pubblico, tutti ne elogiano figura e successi. Nel privato, e non solo per invidia, gli rinfacciano metodi e carattere. Lo scozzese fa e disfa a suo piacimento. Nel dopo gara, parla solo con Sky per obblighi contrattuali. Ha sostenuto a lungo una guerra personale con un colosso come la Bbc. Compila le liste di prescrizione dei giornalisti. Ha definito Suarez (Liverpool) un giocatore da cacciare dalla Premier. Ha discusso con Wenger, Benitez e Mancini. L'unico per il quale prova simpatia è Mourinho, considerato il suo erede. Solo un caso?