Emergono particolari e retroscena decisamente spiacevoli sulla vicenda che ha portato alla squalifica per 3 giornate del difensore del Milan Andrea Conti, da scontare nel campionato Primavera, e l'inibizione fino al prossimo 15 novembre del direttore sviluppo strategico area sport Paolo Maldini. I due sono stati sanzionati per il comportamento messo in atto al termine della partita persa dalla Primavera rossonera contro il Chievo, nello specifico all'indirizzo dell'arbitro Andrea Colombo della sezione di Como.

ARBITRO SOTTO ACCUSA - Il Milan ha immediatamente presentato ricorso dopo aver appreso delle sanzioni comminate nei confronti dei suoi tesserati e domani comparirà con i suoi legali presso la Corte federale d'appello. Come riferisce l'agenzia Ansa, il club di via Aldo Rossi ha deciso di non commentare le indiscrezioni emerse nelle ultime ore, nelle quali si fa riferimento all'atteggiamento provocatorio e derisorio del direttore di gara nei confronti di alcuni calciatori del Milan. Un ragazzo sarebbe stato preso in giro in quando portava l'apparecchio per i denti, un altro sarebbe stato definito "grasso" e non sarebbero mancate nemmeno delle parole denigratorie nei confronti di Daniel Maldini, figlio di Paolo. 
LA VERSIONE DI CONTI - Per quanto concerne Conti, che secondo il referto dell'arbitro avrebbe avuto un comportamento minaccioso cercando di impedire il rientro nello spogliatoio di Colombo e colpito la porta con un paio di pugni, ha parlato a Radio Kiss Kiss il suo agente Mario Giuffredi: "Mi dispiace che non ci sia stata la giusta sensibilità. Andrea era solo euforico per essere rientrato in campo dopo quattordici mesi, si è poi creata tensione tra i ragazzi e gli arbitri e il mio assistito ha provato a riappacificare gli animi. Saranno volate parole grosse e ci è andato di mezzo anche lui".