Insulti a Moratti, Facchetti, Pessotto, Caduti Heysel: ma i barbari sono impuniti
Poi c'è ancora chi dice: non c'è bisogno di un uragano che spazzi via tutti quelli del Palazzo per ricostruire dalle fondamenta un sistema imputridito dai giochi di potere combinati sulla pelle dei tifosi, dalle beghe continue sui diritti tv, dal lassismo e dal menefreghismo verso la Nazionale, dagli stadi che fanno pena.
Le cronache delle ultime ore illuminano scene da basso impero calcistico, mentre il presidente del Coni richiama inutilmente tutti al rispetto delle regole, tuona "contro i soldi che non sono tutto" . Ma sa benissimo che alcuni padroni del pallone se ne infischiano e pensano solo al loro tornaconto.
Così, stamane l'imbufalito Petrucci ritira la disponibilità dell'Olimpico per ospitare il 20 maggio la finale di Coppa Italia fra Juve e Napoli, sempre più destinata a San Siro, come vogliono le due società. Ma non ci avevano detto che la finale della Coppa nazionale si sarebbe sempre disputata nello stadio più importante della capitale, alla presenza del Capo dello Stato? E il rispetto per lo stesso Napolitano dove va a finire?
Ancora: in Lega continuano a volare gli stracci. Lotito, condannato in primo grado al processo penale di Napoli per Calciopoli (sentenza dell'8 novembre 2011: 1 anno e 3 mesi di carcere, 25mila euro di multa) e in attesa d'appello, si oppone all'estromissione dal governo del calco italiano, a norma di regolamento Figc e sulla base del principio ribadito dall'Alta Corte di giustizia del Coni che ha bocciato il suo ricorso.
Sempre in Lega, fregandosene del disastro neve del 31 gennaio, 1 e 2 febbraio scorsi e dei calendari sconvolti, hanno deciso che il prossimo campionato ricominci comunque l'ultimo week end d'agosto e non il primo. Con tanti saluti agli interessi della Nazionale, alla quale si continuano a negare due stage di 36 ore l'uno prima di Euro 2012; degli stessi club che, in settembre, nel primo turno delle coppe europee sconteranno il ritardo di preparazione rispetto alle rivali che avranno già nelle gambe un mese di attività agonistica.
Nel frattempo, i barbari che infestano gli stadi continuano a delinquere indisturbati: cori razzisti, insulti e striscioni ignobili contro Facchetti, Moratti, i morti dell'Heysel, Pessotto, Seedorf ; fischi e lazzi durante il minuto di silenzio in memoria dei soldati italiani caduti in Afghanistan e la giustizia sportiva che non fa manco il solletico ai criminali, comminando solo multe e diffide, totalmente inefficaci.
Ha ragione, ha prfettamente ragione Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto: "E' ora di dire basta a violenza e insulti. Protagoniste indisturbate sono frange organizzate di imbecilli che deturpano la visione di quello che dovrebbe essere spettacolo e finisce per assomigliare sempre più a una squallida caricatura, in cui la fa da padrone un linguaggio di insulti scritti e urlati. Juventus-Inter, bella partita sul piano agonistico, condita da cori macabri che non risparmiano nessuno, al di là della bandiera. Auguri di morte ai presidenti Agnelli e Moratti, per tragedie come quella dell'Heysel e di Pessotto, rievocazioni disgustose di chi non c'è più come Prisco e mio papà Giacinto. Il vaso è colmo, ci vorrebbe un atto di forza per dare una svolta radicale a questa piaga. Le istituzioni non devono liquidare ogni cosa come folklore, le società non devono spalleggiare questa guerriglia con un atteggiamento ostinato e votato allo scontro. Come deterrente le multe sono ridicole. Manchiamo di coraggio, quello che servirebbe a zittire l'ignoranza. Potremmo cominciare da un minuto di silenzio. Vero, senza applausi. Ne siamo ancora capaci?". I barbari non si blandiscono, si combattono. Ma nel Palazzo del calcio italiano ci sono troppi conigli.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com
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