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    Insigne gigante, finalmente Napoli ha il suo leader. Questo Toro è da retrocessione

    Insigne gigante, finalmente Napoli ha il suo leader. Questo Toro è da retrocessione

    • Gian Paolo Ormezzno
      Gian Paolo Ormezzno
    Napoli-Torino partita fra navigatori e naufraghi in un mare quasi in secca: campionato sequestrato dal virus, di normalità riacquisita si parlerà il 13 maggio, giorno dei recuperi. Se ci sarà un 13 maggio e non sarà invece l’apocalisse. Intanto gioca una squadra, quella di casa, che ha avuto appena quattro giorni di tempo per riposare dopo la Champions, contro quella ospite che ha avuto tre volte tanto di tempo per meditare senza impegni, grazie allo stop del match interno previsto col Parma. Troppo poco vs troppo, boh. Teoricamente ognuno ha pronta la scusa se perde, il trionfo quasi miracolistico se vince. Ma tutto ormai in un calciocampionato irreale, dove le unità aristoteliche (tempo e azione, il luogo diverso ma uniforme) che si pensava fossero il patrimonio ma anche la regola dello spettacolo, sono prese in giro per ragioni assortite. Il Napoli comunque fa il turnover cominciando senza Mertens, Rui, Callejon, Allan, tanto per fare dei nomi belli.

    Scambi di abbracci fra tanti – ex o chissaccosa - prima del via. Napoli con l’ex granata Maksimovic scoperto come forte e bravo dopo un anno in cui sembrava che il Toro avesse rifilato la patacca al Ciuccio. Torino con Zaza accanto a Belotti, fuori Verdi il giocatore più costoso e della storia granata. Tre minuti di Torino che è reduce da cinque sconfitte consecutive in campionato, tre scarsi anzi, e poi è tutto Napoli. Sirigu para su Milik, pressione azzurra, gol al 18’ su palla inattiva: è il record negativo del Toro, diciotto volte perforato così, come nessun’altra squadra in questa stagione. Punizione di Insigne, testa di Manolas arrivato da dietro, 1 a 0 geometrico, chirurgico. Tutti i granata giocano male, anche Belotti che non segna da sette giornate, anche Ansaldi che pure conosce il calcio. Nel Napoli Insigne il bassotto sembra un gigante, comanda il gioco, avanza, corre, dribbla, tira. E Di Lorenzo dietro si diverte a stoppare l’esimio Zaza. Per non segnare ancora il Napoli deve sbagliare qualcosa e molto, specie con Insigne che spedisce su Sirigu il pallone sciaguratamente recapitatogli da Ansaldi. La ripresa identica, tanto Sirigu per via del tanto Napoli che lo assedia, il gol della sicurezza partenopea soltanto dopo che è entrato Mertens che crossa per Di Lorenzo sopravveniente in corsa. Il Torino evita la mortificazione totale impegnandosi a fondo, da squadra provinciale scarsa ma volenterosa, per segnare il gol della bandiera lacera, ci riesce al primo dei quattro minuti di recupero: cross di Ansaldi, colpo di testa comodo di Edera entrato per Rincon (pure Verdi ha trovato spazio, rimpiazzando Zaza e così giocando per un pochino davanti al suo ex pubblico del San Paolo).

    Finale con i giocatori che reiterano i loro abbracci, tutti affettuosi anche con l’arbitro Mariani. Moreno Longo, allenatore granata del periglioso dopo Mazzarri, esegue smorfie di perplessità che lo fanno assomigliare sempre di più all’argentino Di Maria del Psg. Manolas ai microfoni segnala nel Toro la vittima preferita di lui difensore, sono già tre centri ”contro”. Amenità, insomma, utili casomai per non parlare troppo del fatto che con questa sesta sconfitta consecutiva il Torino eguaglia il peggior se stesso, quello delle stagioni 1999-2000 e 2006-2007. Quanto al Napoli, da dire che meriterebbe una cronaca più dedicata al suo gioco anche senza tutti i titolari che non alla constatazione del non gioco dei rivali. Gattuso ha ampi spazi per esercitare persino più ottimismo che speranza, Milik è più che un Mertens atletico, Insigne fa il leader (nessuno del Toro di questi tempi è insignibile di questo ruolo) e se occorre anche il Callejon folletto, Politano sta inserendosi e Manolas, oltre a segnare al Toro, sa impedire i gol del Toro, e non è colpa sua se non si tratta poi di un lavoro tanto difficile.  





    IL TABELLINO

    Napoli-Torino 2-1 (primo tempo 1-0)

    Marcatori: 19' pt Manolas, 37' st Di Lorenzo, 46' st Edera

    Assist: 19' pt Insigne, 37' st Mertens, 46' st Ansaldi

    NAPOLI (4-3-3): Ospina, Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Hysaj, Fabian, Lobotka (35' st Allan), Zielinski, Politano (39' st Elmas), Milik (29' st Mertens), Insigne. A disposizione: Karnezis, Meret, Ghoulam, Luperto, Mario Rui, Demme, Callejon, Lozano. All. Gattuso

    TORINO (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Rincon (38' st Edera), Baselli (21' st Meite), Lukic, Ansaldi; Zaza (38' st Verdi), Belotti. A disposizione: Rosati, Ujkani, Aina, Lyanco, Djidji, Singo, Adopo, Berenguer. All. Longo

    Arbitro: Mariani di Aprilia

    Ammoniti: Rincon, Zaza, Ansaldi, Allan.

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