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    Insigne: “Conte come Zeman, meritavo lo scudetto col Napoli. Osimhen? Sono contento per lui”

    Insigne: “Conte come Zeman, meritavo lo scudetto col Napoli. Osimhen? Sono contento per lui”

    • Redazione CM
    Direttamente da Toronto ma con uno sguardo sul calcio europeo e in particolare sulla Serie A, Lorenzo Insigne ha parlato in esclusiva al Corriere dello Sport in vista di Juventus-Napoli, big match della 5ª giornata del campionato di Serie A in programma oggi alle 18 allo Stadium. Tra i tanti temi toccati, l'ex attaccante azzurro si è soffermato in particolare su cosa significa vedere Antonio Conte sulla panchina del Napoli: "Dico la verità: un bellissimo effetto. Non pensavo che il presidente potesse fare una magia del genere, convincere un allenatore importante come Conte. Sicuramente ha influito la passione, l’amore che la gente di Napoli trasmette. Penso che lui abbia visto, quando si è vinto lo scudetto, l’energia che c’era attorno alla squadra. Lui è uno molto carismatico, aveva voglia di mettersi in mostra. Disse “quando tornerò saranno problemi per gli altri”. E io come napoletano sono contento che sia sulla nostra panchina, spero ci aiuterà a fare un grande campionato". Ecco le altre dichiarazioni: 

    LO SCUDETTO - "Sono sempre stato e sarò sempre il primo tifoso del Napoli, anche a distanza. Come ho sempre detto, non nego che mi sarebbe piaciuto vincere lo scudetto, ma il calcio purtroppo è così. Discorso che vale per me, ma anche per Koulibaly, Mertens, Hamsik, Albiol, Callejon, Jorginho, Allan, l’avremmo meritato anche noi, ma sono contento, anzi strafelice che il Napoli l’abbia vinto". 

    IL RIMANDO A ZEMAN - "Conte? In ritiro si lavora tanto. Ho visto alcuni video dei giocatori del Napoli e ho pensato: “Poverini”. È come quando io ero con Zeman: all’inizio soffrivi, ma poi in campo andavi alla velocità doppia degli altri. Conte è uno carismatico, che trasmette tanto: in Nazionale, dopo le riunioni che facevamo prima di un allenamento, avremmo potuto disputare una finale contro due squadre messe insieme e l’avremmo vinta. Non so cos’abbia, ma ti trasmette tanta energia. E sono sicuro che se i giocatori lo seguiranno bene, il Napoli quest’anno potrà dare fastidio".

    OSIMHEN AL GALATASARAY - "Non me l’aspettavo, Victor è un ragazzo intelligente, avrà fatto le sue scelte. Non cosa sia successo con la società, ma se ha deciso così sono contento per lui e per il fatto che giochi con Mertens, vedo che insieme si divertono".

    RITORNO IN EUROPA - "Sì, ci ho sempre pensato. Quando vedo le partite di Champions, di campionato, sento qualcosa dentro, penso che posso ancora dare tanto, la fiamma è ancora accesa però ora sono concentrato qui: tra una settimana abbiamo la finale di Coppa canadese e poi vogliamo entrare nei playoff di Mls. Al d là di tutto, facciamo un lavoro in cui non si sa mai cosa può succedere: l’esempio è De Rossi, dalla sera alla mattina non era più allenatore della Roma. L’idea di tornare comunque ogni tanto ancora mi viene". 

    IL TRIDENTE - "Kvara-Lukaku-Politano o Neres. È un tridente da scudetto? Penso di sì, Kvara è un grande giocatore, giovane. Lukaku viene da due anni in cui non ha fatto benissimo, ma è un top player. Se Conte l’ha voluto fortemente, se l’ha aspettato fino alla fine del mercato, vuol dire che sa cosa gli può dare. Neres me lo ricordo all’Ajax, fece una grande annata, ma per il rapporto che ho con Politano io spero che giochi lui e sia decisivo nel portare il Napoli di nuovo allo scudetto. Senza nulla togliere al brasiliano, ma con Matteo ho un rapporto speciale". 

    LA RIVALITA' CON LA JUVE - "Juventus-Napoli? Per me è sempre stata una partita importante, per la rivalità che c’è significa tanto. Un ricordo? Il rigore in casa, a porte chiuse: vincemmo 1-0. Prima avevo sbagliato il rigore in finale di Supercoppa. Era il giorno di San Valentino e volevo riscattarmi, segnai e dedicai il gol a mia moglie, ma quello a cui sono più legato in assoluto è la prima rete in Champions, la punizione contro il Borussia Dortmund, che bei ricordi".
     

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