Iniesta rivela: 'Nel 2010 stavo male, avevo un vuoto dentro'
In Spagna, il Periodico anticipa alcuni stralci dell'autobiografia di Iniesta, in uscita a breve. In particolare, è interessante il passaggio dedicato all'estate del 2010, quella appena successiva al trionfo Mondiale con la Spagna nel 2010, in Sudafrica: "All'improvviso uno comincia a stare male. Non sa perché, ma un giorno sta male. E quello dopo anche. E così, giorno dopo giorno, non migliori. Il problema è che davvero non sai quello che stai passando. Mi fanno un'infinità di esami e tutti escono perfetti, ma il mio corpo e la mia mente non si incontrano, si allontano. Niente ti dà più dolore che non sapere quello che hai: forse qualcuno leggendo pensa sia una sciocchezza o forse altri si identificano in quello che dico. Tutto quello che so è che è angosciante: la palla diventa ogni giorni pià grande, ti senti male e la gente intorno a te non capisce. E l'Andrés che tutti conoscono resta vuoto dentro. È dura, molto dura". Un altro momento difficile è stato quella della morte di Dani Jarque: "Non potevo crederci, la notizia mi gelò il cuore. E i giorni successivi a Barcellona furono terribile: da allora cominciò la mia caduta libera verso un luogo sconosciuto, vidi l'abisso. E fu allora che dissi al medico: 'Non ce la faccio più".