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Inglese in coma, l'ultima gaffe di Platini
Michel Platini, che vive parecchi mesi all'anno a Cassis e cioè a pochissimi chilometri dalla metropoli delle famose "canabieres", avrebbe dovuto saperlo bene quando da presidente dell'Uefa gli toccò stilare la mappa geocalcistica dell'evento più importante per l'Europa del pallone che, al momento, preoccupata di avere a che fare con il terrorismo islamico si trova a dover fronteggiare un problema altrettanto serio creato dalla delinquenza nostrana. Quella degli inglesi che, non potendo più sfogarsi entro i loro confini, non vedono l'ora di poter migrare per sfondarsi di birra e sfasciare tutto. Quella dei russi che, in qualità di nuovi ricchi del mondo e anche loro etiliciche basta, si sentono in diritto di comportamenti per i quali un tempo sarebbero finiti al confino in Siberia. I francesi del Sud per i quali, svezzati nel Porto a Pastis e coltello, ogni occasione è buona permetterla in rissa violenta.
Platini conosceva le orde hooligans avendole vissute all'Heysel. I nuovi barbari dell'Est essendo amico fraterno di Zibi Boniek. I marsigliesi, visto che lui è francese e pure coinquilino. Riunirli anche soltanto per poche ore sotto lo stesso tetto, piuttosto che isolarli a Bastia o ad Ajaccio, è stata una clamorosa "gaffe" e non poteva che comportare il finale di partita che si è giocato in queste ore fuori dal Velodrome. Ammesso che sua finita qui. Intanto c'è un inglese in coma.
Shocking scenes inside the Stade Vélodrome as #RUS fans stormed #ENG fans inside the stadium! pic.twitter.com/5H3w3jWOte
— Dream Team (@dreamteamfc) 11 giugno 2016
After match #EURO2016 pic.twitter.com/eNFbmvJAIs
— Emeline Combi (@emelinecombi) 11 giugno 2016