Inghilterra, parte la sperimentazione del 'Covid passport' per la riapertura degli stadi in sicurezza
IL PROGETTO ‘COVID PASSPORT’ - Con le vaccinazioni che procedono senza intoppi e la curva dei contagi sotto controllo anche grazie alla mancanza di varianti preoccupanti, almeno al momento, il governo guidato da Boris Johnson può inoltrarsi nell’attuazione del progetto per la riapertura dei cosiddetti “tough sectors”, i settori più problematici, ovvero sport e cultura. Come riportato in esclusiva dal Mail, il piano, in fase di sperimentazione, prevede l’ideazione di un Covid passport che consenta alle persone di accedere agli eventi sportivi, musicali e culturali in totale sicurezza. Per quanto riguarda il mondo del calcio, l’obiettivo dell’intero disegno è assicurare l’ingresso agli stadi per il 25% della loro capienza entro il 17 maggio, il 50% per l’inizio di Euro 2020 a metà giugno, e riaverli completamente gremiti e festosi per l’inizio della prossima stagione di Premier League ad inizio agosto.
COME PROCEDE? - La fase 1 della sperimentazione, che si basa tutta su distanziamento sociale e test all’ingresso degli stadi, è partita lo scorso weekend con la semifinale di FA Cup fra Leicester e Southampton e si concluderà il 15 maggio durante la finale della stessa competizione fra Leicester e Chelsea davanti ai 21 mila tifosi di Wembley (il 25% della capienza). Dopodiché partirà la fase 2, volta a farsi trovare pronti per l’inizio degli Europei. Qui entrerà in gioco un passaporto vaccinale cartaceo, mentre procederà lo sviluppo di un’app e delle tecnologie necessarie al suo funzionamento.
LE REAZIONI DI OPPOSIZIONE E MONDO DELLO SPORT - Le principali federazioni sportive del paese hanno già sollecitato il governo e comunicato il loro supporto con una lettera inviata l’8 aprile al Primo ministro e ai leader dei partiti di opposizione. Questi ultimi, invece, continuano a criticare aspramente l’operato di Johnson, ritenendo il progetto confusionario ed illiberale. La sensazione, però, è che il premier continuerà dritto per la propria strada, come ha sempre fatto dall’inizio della pandemia. Fino a questo momento, i risultati dicono che ha sempre avuto ragione lui.