Inghilterra-Francia: dal ‘problema Bellingham’ all’assenza ‘salutare’ di Benzema
PER BELLINGHAM: LA SVOLTA DI SOUTHGATE - Cosa può ingannarci nella valutazione dell’Inghilterra? Il fatto che più o meno la rosa sia la stessa dell’Europeo vinto dall’Italia. Di fatto la pensiamo ancora molto ambigua, questa squadra, sorniona alla faccia dell’intensità presunta, e un filino macchinosa. In parte è ancora così, nonostante i tanti gol fatti. Però all’epoca, durante l’Europeo, nel momento che contava aveva virato verso il 3-4-3/3-4-2-1. Nell’immagine trovate un’inquadratura dall’alto di Inghilterra-Germania (29-6-2021, ottavi di finale). Difesa a tre, due centrocampisti, l’ampiezza ai tuttafascia, gli spazi di mezzo ai trequarti-esterni Sterling e Saka. Oggi non gioca più così.
Tutto per valorizzare (giustamente) Bellingham la mezzala. Southgate, che lo aveva a disposizione anche all’Europeo, ha capito che è arrivato il suo momento, e ha messo da parte qualcun altro. Stessa rosa, scelte diverse, meccanismi diversi. E il talentino classe 2003 del BVB ha risposto alla grande, per ora. Di fatto, cambiando l’Inghilterra. Prendiamo, a caso, uno dei suoi tanti inserimenti da mezzala sinistra nel nuovo 4-3-3. L’azione del gol di Henderson contro il Senegal.
Vedete che dove un tempo c’era bisogno di certe caratteristiche in mezzo al campo (Rice-Phillips, nella partita contro la Germania), oggi si opta per qualcos’altro (due mezzali di grande gamba, molto offensive, molto ‘alte’, supportate dal solo Rice). Kane fa il centravanti-regista come allora ma stavolta svuota spazi molto più spesso per gli inserimenti costanti delle mezzali, nei corridoi centrali aperti anche dalla funzione dei fissatori esterni tenuti non a caso in massima ampiezza (Foden nella sequenza). E così il Senegal è stato facilmente dissestato (guardate il varco creatosi tra Koulibaly e Diallo, l’altro centrale, e il ritardo dei centrocampisti sulla corsa della mezzala).
PERICOLO MEZZALI PER LA FRANCIA - Ora sottolineare questa svolta nel segno di Bellingham non è un’operazione oziosamente cronachistica, avulsa dall’analisi di Inghilterra-Francia di cui vorremmo parlare. Infatti questa superiorità numerica del centrocampo inglese, ma soprattutto le caratteristiche così spiccatamente offensive dei centrocampisti di Southgate, pongono un problema molto grosso ai campioni del mondo in carica. Perché piove sul bagnato. Osserviamo insieme l’azione del gol dell’Australia al debutto dei transalpini.
Gli interni del 4-2-3-1 di Deschamps (Tchouameni e Rabiot, formidabili colonne) sono costantemente sollecitati, per non dire stressati dagli inserimenti dei centrocampisti avversari. E sul lato di Mbappé questo è ancora più evidente. Nell’immagine sopra si vede Rabiot sorpreso dal movimento di Irvine sul lancio di Souttar e in conseguente ritardo. Si genera un pericoloso due contro uno sul terzino sinistro della Francia, non sempre facile da assorbire per il centrale Upamecano. Da qui il cross di Leckie e il gol di Goodwin. Parlavamo sopra degli inserimenti delle mezzali nel 4-3-3 dell’Inghilterra… E l’occasionissima di Zielinski in Francia-Polonia? Grossi problemi sui rimorchi lato debole, proprio dove naturalmente Mbappé non garantisce copertura.
Ebbene l’Inghilterra attacca l’area forse in maniera scolastica, ma non senza potenziali problemi per la Francia. Nemmeno Dembélé è un martire della fase difensiva, anche se si sforza di più di Kylian, proprio per bilanciare Kylian.
LA FRANCIA È MENO SCOLASTICA - La Francia però è più varia, più bella da vedere, tocca vette di imprevedibilità incomparabili rispetto alla modesta e meccanica fantasia degli inglesi. E questo non è dato solo dalla presenza di Mbappé, l’incomparabile per eccellenza. Pensiamo solo alla catena di sinistra di cui dispongono i Bleus, unica nel Mondiale. Sommare Theo a Mbappé dovrebbe essere illegale, un atto di hybris. Invece eccoli qui nell’azione del gol contro la Polonia, appena prima del duetto.
Lo spazio che nell’Inghilterra attacca Bellingham con grande costanza ed efficacia ma alla fine anche con un pizzico di prevedibilità, nella Francia può attaccarlo Theo o addirittura Rabiot, che dei due interni francesi è quello più dinamico.
Ma ecco la Francia avvolgente e fluida di Deschamps, all’opera durante il primo assedio vincente contro i polacchi. Letale in contropiede sì (non dimentichiamoci di Dembélé, altra ‘novità’ di questa Francia), ma vogliamo parlare delle combinazioni nello stretto contro difese schierate? Anche senza Benzema sono le più originali del Mondiale.
GIROUD E IL ‘RITORNO’ DI GRIEZMANN- E a proposito di combinazioni e associazioni, è tornata a brillare la funzione Griezmann, funzione in ombra nello scorso Europeo. Forse Griezmann è il giocatore che più ha guadagnato dal forfait del Pallone d’oro Karim Benzema. Giroud è più complementare, e anche se la Francia col centravanti del Milan è forse un po’ meno liquida e complessa, meno sfarzosa e modaiola, meno ‘occhialini d’oro’ (per intenderci), Giroud la rende più concreta e più vicina alla sensibilità del suo ct. Griezmann ora è tornato più libero, sa che a legare il gioco deve pensarci soprattutto lui. E il francesino è un maestro degli spazi vuoti da riempire, è un maestro nella comprensione dei flussi di gioco, del tocco di prima, è un maestro nell’interpretazione degli scompensi e degli squilibri. Tanto in fase offensiva che in fase difensiva. Dove si crea una dilatazione spazio-temporale, arriva le petit diable.