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    Ingaggiato anche Emenalo per il mercato estero. In Arabia Saudita il calcio è sempre più affare di stato

    Ingaggiato anche Emenalo per il mercato estero. In Arabia Saudita il calcio è sempre più affare di stato

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Che l'Arabia Saudita stia facendo sul serio nella sua scalata politico-economica al calcio mondiale è cosa ormai chiara. Quanto sul serio stia facendo, lo scopriamo invece dalle mosse di cui quotidianamente veniamo a conoscenza attraverso la lettura dei media sauditi. Media che ovviamente stanno facendo anche molta propaganda, in un Paese dove il grado di libertà di stampa è quello che è. Ma al tempo stesso forniscono notizie che vanno oltre le mere operazioni di calciomercato, ciò che in queste settimane occupa i media occidentali.

    Si ha così la possibilità di comprendere quanto accurata sia la pianificazione dell'operazione e quale sia la sua rilevanza in termini di politiche statali. Di fatto, la Saudi Professional League (SPL) è un ente coordinato dal governo statale che agisce come se fosse una lega professionistica nordamericana, gestendo la politica dei trasferimenti in entrata e distribuendo i talenti procacciati con ricorso a una disponibilità finanziaria non pareggiabile dai competitor.

    La più recente fra le mosse che portano alla costruzione di una struttura da lega professionistica globale è stato l'ingaggio di Michael Emenalo, ex difensore della nazionale nigeriana nonché ex responsabile dell'area tecnica al Chelsea (e poi del Monaco), dove si occupava di definire le scelte di calciomercato. Dalla SPL il dirigente nigeriano è stato nominato director of football, un'etichetta che non dice tutto. Perché il compito principale di Emenalo sarà quello di pianificare le acquisizioni di nuovi calciatori dall'estero. Praticamente sarà il reclutatore della lega, un ruolo che non ha eguali al mondo e conferisce al nigeriano un profilo da commissioner. Sarà lui a individuare i calciatori “da SPL”, a pianificare l'operazione di mercato e successivamente a stabilire la destinazione del calciatore.

    Quella così descritta è un'operazione che ben dà idea di quale strano animale sia il calcio professionistico saudita: statalizzazione da sport socialista unita a capitalismo sfrenato. E proprio il fatto che tutto ciò sfugga alle nostre categorie analitiche è tra i fattori che più suscitano sconcerto nel nostro tentativo di interpretare un fenomeno così inatteso e potente. E si ha proprio l'impressione che le novità non siano finite qui.

    @pippoevai

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