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    Infantino a tutto campo in Africa (ma la sua Superlega per club si conferma un flop)

    Infantino a tutto campo in Africa (ma la sua Superlega per club si conferma un flop)

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    L'Africa è sempre al centro dei suoi pensieri. Per Gianni Infantino, come per ogni altro presidente della Fifa da João Havelange in poi, il continente africano è una riserva di voti da controllare e coltivare. Persino da indirizzare, come insegna la storia recente per ciò che riguarda i presidenti della confederazione africana (CAF) eletti da quando l'avvocato italo-svizzero è a capo del calcio mondiale. E poiché Infantino è seriamente convinto di poter concorrere al Premio Nobel per la Pace, eccolo sempre ansioso di mostrarsi pubblicamente mentre è impegnato in iniziative presentate come solidaristiche.

    L'ultima è quella che lo ha visto protagonista lo scorso martedì a New York insieme a Ngozi Okonjo-Iweala, direttrice dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Oggetto dell'incontro è stato il programma di promozione economica dei paesi africani che fanno parte dei “Cotton Four Plus” (Benin, Burkina Faso, Ciad e Mali), siglato un anno fa, settembre 2022. Obiettivo del programma sarebbe far entrare nella catena di produzione del valore globale del calcio l'industria dell'abbigliamento di quattro fra i paesi più poveri del mondo. Quanto il programma abbia funzionato e quali risultati abbia dato in un anno di vita, non è possibile saperlo.

    Perché se si passa al setaccio il web a proposito dell'incontro dello scorso martedì si scopre che tutte le fonti riportano la medesima velina Fifa, soltanto riproposta in lingue diverse. Se ne ricava soltanto che Infantino e Okonjo-Iweala mirano a espandere l'azione di empowerment (parolina magica che a usarla non si sbaglia mai) al calcio femminile africano. Facessero anche sapere chi gestisce i fondi dei programmi sarebbe ottima cosa.

    L'iniziativa del capo del calcio mondiale cade nel pieno di una campagna mediatica che lo vede molto impegnato. E il rimando all'Africa serve anche a nascondere il flop prossimo venturo della Superlega africana per club. Un torneo voluto fortemente proprio dal presidente Fifa e benedetto dal presidente della CAF voluto dallo stesso Infantino, il sudafricano Patrice Motsepe. Ma la manifestazione che si pretendeva dovesse modernizzare il calcio del continente si è rivelata un flop. Prevista originariamente per agosto 2023 con la partecipazione di 24 squadre che avrebbero dovuto affrontarsi un un torneo a girone unico con partite di andata e ritorno, la Superlega partirà il 20 ottobre in Tanzania e registra la partecipazione di soltanto 8 squadre. E anche riguardo alla formula si è dovuto ripiegare su una soluzione più modesta: due gironi da quattro squadre con le prime due di ogni girone che accedono alle semifinali.

    A questo punto la cosa più interessante sarà vedere cosa mai la Fifa e la CAF si inventeranno, in termini di comunicazione, per spacciare come un successo questo clamoroso fallimento. Magari Infantino continuerà a parlare di empowerment. Sperando che qualcuno gli creda.

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