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Indagine cessione Milan: al via analisi su telefoni e tablet
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DOPO LE PERQUISIZIONI - L'accertamento tecnico segue le perquisizioni che il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza aveva eseguito il 12 marzo, anche in alcuni uffici della sede di Casa Milan, a carico dell'amministratore delegato rossonero Giorgio Furlani e del suo predecessore Ivan Gazidis. I due sono tra gli indagati per ostacolo alle funzioni di vigilanza della Federcalcio, a cui i pm hanno trasmesso il decreto di perquisizione per eventuali approfondimenti sul fronte della giustizia sportiva.
NO AL RIESAME - Le difese degli indagati, si legge, hanno deciso di non ricorrere al Riesame contro le perquisizioni e i sequestri. Dopo l'effettuazione delle copie forensi di tutti i dispositivi, prenderanno il via le analisi degli investigatori con una quarantina di parole chiave già selezionate per andare a scavare tra mail e messaggi scambiati e altri documenti utili.
L'IPOTESI CONTESTATA - Dalle analisi sui dispositivi si attendono risposte e riscontri sull'ipotesi contestata di un controllo ancora attuale da parte del fondo Elliott sul Milan, come una sorta di proprietario 'occulto' dopo la presunta vendita simulata, secondo l'accusa, al fondo RedBird di Gerry Cardinale. Dopo aver rintracciato un documento, legato a voci dello scorso dicembre sul possibile ingresso di nuovi soci 'arabi' nel Milan, la Procura ha deciso di effettuare le perquisizioni, per far luce "sull'attuale assetto proprietario".