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    Incontro politici-ultras in Senato: le richieste del Bocia, capo-ultras dell'Atalanta

    Incontro politici-ultras in Senato: le richieste del Bocia, capo-ultras dell'Atalanta

    Alcuni senatori e i deputati ieri si sono confrontati dentro una sala del Senato della Repubblica con i rappresentanti di venticinque gruppi ultrà italiani, per lo più riconducibili a squadre di calcio: con gli esponenti del San Donà (rugby) e della Fortitudo Bologna (basket), erano presenti Arezzo, Ascoli, Atalanta, Avellino, Bari, Brescia 1911, Bologna, Cavese, Cesena, Fasano, Genoa, Lazio, Milan, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Reggiana, Sampdoria, Ternana, Udinese, Venezia, Vicenza.

    LE RICHIESTE DEGLI ULTRAS - Crimi, del M5S, ha ascoltato le condizioni di Claudio Galimberti, il famigerato Bocia, leader della tifoseria dell'Atalanta, 'capitano' della squadra scesa in campo ieri al Senato (nove Daspo, tre anni per lesioni, dalle 22 alle 6 non può uscire dalla sua abitazione di Bergamo perché sorvegliato speciale). Il Bocia ha illustrato a senatori e deputati in piena campagna elettorale il "programma" che gli ultrà italiani, stanchi di essere sottoposti alle misure restrittive disposte per arginare le loro violenze, vorrebbero inserire nel nuovo disegno di legge (abolizione del doppio Daspo). Le altre richieste? No alle barriere nelle curve, al divieto di petardi, fumogeni, striscioni non autorizzati; sì alla modifica degli articoli 8 e 9 della legge numero 41 del 2007, no alla tessera del tifoso (al massimo facoltativa), no alle multe per chi cambia posto (motivi per cui gli ultrà di Roma e Lazio disertano l’Olimpico).

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