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  • Inchiesta Ultras Inter e Milan: Boiocchi ucciso perché contrario allo striscione "Curva Nord" e al patto con Lucci

    Inchiesta Ultras Inter e Milan: Boiocchi ucciso perché contrario allo striscione "Curva Nord" e al patto con Lucci

    • Redazione CM
    Prosegue l’indagine sugli Ultras e l’edizione odierna de “Il Fatto Quotidiano” svela nuovi elementi che riconducono all’omicidio di Vittorio Boiocchi, avvenuto nell’ottobre del 2022 ma legato, secondo l’ultima ricostruzione, con filo diretto ai fatti recenti che hanno condotto alla morte di Antonio Bellocco, assassinato all’interno della propria automobile da Andrea Beretta, massimo esponente del nuovo corso della Nord. 

    LA VERITÀ SULLO STRISCIONE UNICO - Non c’è mai stata la certezza sul mandante dell’omicidio Boiocchi, spiega Il Fatto Quotidiano, ma i pezzi del puzzle iniziano a comporsi e tutto si nascondeva quello striscione unico “Curva Nord” che campeggiava nel secondo anello verde in sostituzione ai vari gruppi che invece erano sempre esistiti. Una rivoluzione, spiega il Fatto Quotidiano, che avevano voluto Ferdico e Beretta dopo aver stretto un patto con il leader della Sud, Luca Lucci, al fine di accentrare il potere per organizzare meglio la spartizione dei proventi. Una rivoluzione violenta, visto che i vari gruppi sono stati costretti con la forza ad accettare un cambiamento che invece non gli andava a genio. Così come non andava a genio a Boiocchi, che probabilmente ha pagato con la vita questa sua forma di resistenza alla trasformazione imposta da Beretta e Ferdico. 

    DUBBI SU BERETTA - Immediatamente dopo l’omicidio di Beretta, si legge su Il Fatto Quitidiano,  Beretta si rese irreperibile per due giorni, distruggendo e bruciando il proprio cellulare all’interno di un microonde. Rintracciato il 31 ottobre, Beretta spiegò che dopo gli scontri di Inter Napoli in cui perse la vita Daniele Belardinelli, Biocchi aveva individuato lui come più stretto collaboratore nella gestione del merchandising, con l’apertura del negozio di Pioltello “We are Milano”. 

    POSSIBILE MOVENTE - Negozio che a Boiocchi frutta circa 85 mila euro l’anno, ma non mancano le frizioni con Beretta, accusato proprio da Boiocchi di tenersi in tasca del denaro. Dissapori che non erano stati risolti e come spiega la procura, sorgono dei dubbi su quello che ai tempi fu l’atteggiamento di Beretta: “un atteggiamento fortemente sospetto e i fatti che ne scaturirono subito dopo potrebbero anche essere indicativi del possibile movente”. Subito dopo l’omicidio di Boiocchi, infine, Beretta inizia a promuovere la candidatura di Marco Ferdico come frontman del nuovo corso, attuando una politica violenta nei confronti dei vari gruppi e avanzando con prepotenza verso la nascita dello striscione unico.

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