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In Premier League è già (quasi) tutto deciso: 8 giornate di noia e lotta solo per 2 posti Champions
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TITOLO DECISO - Ebbene quindi, se la discriminante è quella di emozionare fino alla fine i tifosi, di dar vita a sfide significative anche ad aprile e maggio – cosa questa che è sicuramente molto in alto nelle caratteristiche che deve avere la lega perfetta – la Premier League 2024/2025 sta venendo meno alle sue promesse. Mentre in giro per l’Europa i campionati sono combattuti e ancora ben distanti dall’essere decisi, in Inghilterra il dominio del Liverpool è stato ed è tale che di fatti è già partito il countdown per il ventesimo titolo dei Reds. Nulla di nuovo, per carità, campionati senza storie possono capitare un po’ ovunque: si veda l’ennesimo trionfo del Psg, il tredicesimo dei parigini, arrivato con mesi d’anticipo o anche gli ultimi due Scudetti assegnati a Napoli e Inter senza chissà quali patemi. Quest’anno però la musica è cambiata e in Italia è piena bagarre tra proprio le ultime due squadre campioni, dopo la frenata dell’Atalanta, mentre in Spagna la lotta a tre con anche l’Atletico sta diventando un duello tra le solite Barça e Real.
Ma a testimoniare del livello sempre più alto degli altri top campionati è la situazione che riguarda anche posti Champions e salvezze. In Italia per esempio, oltre al Monza, con un piede e mezzo in B, ci sono 4 squadre in 6 punti che lottano per non andare in B e 6 squadre racchiuse in 8 punti che possano legittimamente ancora sperare di finire nelle prime 4. In Francia, detto dello squadrone di Luis Enrique, dalla seconda alla settima ci sono 6 squadre in 5 punti, mentre per la salvezza, oltre al derelitto Montpellier, a contendersi la permanenza, ci sono 5 team raccolti in 4 punti. Grande equilibrio. Nella Liga oltre all’entusiasmante lotta per il titolo, molto interessante è lo scontro tra Villarreal e Betis per l'ultimo posto in Champions, visto che la Spagna dovrebbe centrare l'obiettivo delle 5 squadre qualificate. Per evitare la Segunda poi, missione quasi impossibile per il Valladolid, ci sono anche qui 5 squadre in 5 punti. In Germania, infine, la leadership del Bayern si sta assottigliando con il Bayer che non molla l'osso. La corsa per la Champions poi è avvincente con 5 squadre in 6 punti per 3 posti. La salvezza invece è questione tra 5 club raccolti in 10 punti.
PREMIER DELUDENTE? - Tutt’altro pathos di quanto accade in Inghilterra. La trentesima giornata infatti ha cristallizzato ancor di più la situazione. Dopo il turno infrasettimanale, il Liverpool è salito a 73 punti (una sola sconfitta in tutto il campionato), a +12 sull'Arsenal secondo, fermo a 61. I Gunners insomma sono lontanissimi, così come la sorpresa Nottingham Forest, terzo a 57. Distanze abissali. Le stesse che si riscontrano da metà classifica in giù. In mezzo alla graduatoria infatti c’è la classe media con Fulham, Bournemouth, Brentford, Crystal Palace e le deludenti Manchester United e Tottenham che ristagnano tra i 45 e i 35 punti, cui si aggiungono le più complicate situazioni di Everton e West Ham che stanno vivendo stagioni di certo non esaltanti ma che comunque non rischiano la retrocessione. Cosa che si può dire ormai anche dei Wolves, quartultimi. Cunha e compagni si sono messi a 9 punti dalla terzultima, l'Ipswich (20 punti), mentre Leicester (17) e Southampton soprattutto (10) sono ormai spacciate. A nulla sono valsi i cambi di guida con Van Nistelrooy e Juric che anzi sono riusciti quasi a fare peggio dei predecessori. Per l'ex Roma ormai l'unico obiettivo è quello di evitare il poco lusinghiero titolo di peggior squadra di sempre della Premier League che spetta al Derby County 2007-08 e ai suoi 11 punti. Titolo già deciso e tre squadre cui serve una sorta di miracolo. L’unica cosa che resta da decidere è assegnare gli ultimi due posti Champions, dando per appurato che una squadra che sembra in missione come il Forest non crolli sul rettilineo finale. Quarto è il Chelsea (52 punti), quinto il Manchester City (51), tallonato dal Newcastle (50 con una gara in meno e una forma che pare superiore a quella della squadra di Guardiola) e dall’Aston Villa (48, in grande spolvero dopo un super mercato e la vittoria in casa del Brighton che ha ora solo un punto in meno ma che è appena stato ridimensionato dalla squadra di Emery).
COSA RESTA DA GUARDARE? - Otto giornate insomma per decidere “solo” due squadre da portare nell’Europa che conta, un po’ pochino per la lega più seguita al mondo. A impattare su questo calo momentaneo della Premier c’è sicuramente l’annata horror del Manchester City, reduce da quattro titoli consecutivi – anche questo non un sintomo di benessere del movimento – che ora rischia di mancare anche la qualificazione alla Champions League e l'ennesimo anno da dimenticare dello United. I cugini hanno cambiato guida passando da ten Hag ad Amorim ma, almeno per il momento, l'encefalogramma è ancora piatto e l'Europa un miraggio. È però soprattutto il livello delle squadre basse a preoccupare i tifosi inglesi. Nella 33esima edizione della Premier League da quando è stata così chiamata, dopo il cambio del format, potrebbero – ed è più che una possibilità – retrocedere le stesse tre che solo qualche mese fa erano state promosse. E la stessa cosa era accaduta 12 mesi prima con Luton, Burnley e Sheffield United, neopromosse e poi tornate in un baleno in Championship. Fa discutere questo stacco tra i due campionati troppo evidente, un divario economico e tecnico netto che spinge molti club come Leicester, Leeds o Southampton a fare un'altalena tra Premier e Championship che rischia di annoiare e far perdere appeal anche al migliore dei campionati – o almeno al presunto tale. In una recente intervista a The Athletic, l’ex Manchester United, Scott McTominay, ha detto: “La gente deve stare attenta quando dice che l’Italia o la Spagna non sono alla pari della Premier League. Fisicamente e tatticamente, ho avuto alcune partite più difficili qui che lì". E se anche un ex protagonista della Premier League inizia a sottolinearlo, è bene che oltremanica inizino a suonare gli allarmi.
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quest'anno la premier fa eccezione solo perchè il city è in crisi, altrimenti sarebbe avvincente...