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  • In Europa giocano tutti, la Serie A torna in campo solo il 4 gennaio: una scelta folle, al limite del masochismo

    In Europa giocano tutti, la Serie A torna in campo solo il 4 gennaio: una scelta folle, al limite del masochismo

    • Andrea Distaso
    Sono ripartiti proprio tutti - chi prima e chi dopo - ma la voglia di calcio era troppa in Europa per essere ignorata. E così, dall'Inghilterra alla Francia, passando per la Turchia e il Portogallo e finendo con la Spagna (che riapre oggi i battenti del suo campionato), il Vecchio Continente riprende la sua marcia ad altissima velocità verso una seconda metà di stagione che sarà inevitabilmente condizionata dagli strascichi dei primi Mondiali invernali della storia. Sono trascorsi appena 11 giorni dalla finale tra Messi e Mbappé e all'appello mancano solo la Germania - dove però c'è l'attenuante delle condizioni climatiche - e l'Italia. La Serie A ha deciso di prendersela con comodo e tornerà in campo non prima del 4 gennaio, dopo una sosta lunga ben 51 giorni: una scelta folle, al limite del masochismo puro.

    I signori del nostro calcio, un calcio umiliato a più riprese e con sempre meno fascino e seguito a livello internazionale grazie anche ai recenti fallimenti della Nazionale, a quelli dei club nelle competizioni Uefa e ai ripetuti scandali che riguardano società, dirigenti e protagonisti a vario titolo, si sono accorti di tutto questo o non è semplicemente un problema che li tocca? Secondo loro, le federazioni di Inghilterra, Francia, Spagna e persino dei paesi "di secondo piano" sono tutti impazziti a voler riprendere la regolare attività con coppe e campionati nazionali a così pochi giorni dalla conclusione di Qatar 2022? Volendo andare oltre e decidendo di guardare in casa nostra, il numero della Lega Serie B Mauro Balata è da considerarsi un illuminato o un visionario se, approfittando dell'assenza dell'Italia di Mancini alla Coppa del Mondo, non ha praticamente mai interrotto il suo campionato, nemmeno durante le feste? Il giorno di Santo Stefano - il nostro Boxing Day - ha fatto registrare numeri clamorosi a livello di seguito, sia negli stadi che davanti a tv, smartphone ed altri dispositivi elettronici.

    Evidentemente non ci voleva una scienza ad intuire che la voglia di calcio degli italiani e il desiderio di rivedere subito le stelle della Serie A fosse forte e che la possibilità di sfruttare questo traino a livello commerciale fosse concreta. Chi oggi comanda in Federazione e in Lega - perdendosi spesso in inutili litigi per "pochi spicci" o lotte di potere che distolgono l'attenzione dai problemi reali e più stringenti - ha una minima idea di cosa sia il marketing e di come si possa valorizzare in maniera più efficace un prodotto che è in costante perdita agli occhi degli investitori stranieri? Federazione, Lega e pure le televisioni che immettono soldi vitali per il movimento ci hanno ragionato quando si è trattato di impostare le date dell'attuale stagione? O, molto più semplicemente, si è pensato alle feste da trascorrere coi parenti, ai panettoni da consumare in quantità nelle proprie case e a come organizzarsi per l'ultimo dell'anno? Se tutti gli altri in Europa fanno in un certo modo e continuano a guadagnare tanti soldi alle nostre spalle, forse i pazzi non sono loro. Stiamo comodi, che fretta c'è...

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