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    In estate la rivoluzione delle panchine

    In estate la rivoluzione delle panchine

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    L'estate 2014 potrebbe essere ricordata come quella della rivoluzione delle panchine, con una serie davvero lunga di formazioni del nostro campionato e in giro per l'Europa chiamate a decidere il futuro della loro guida tecnica. Certamente, dopo l'esito della finale di Coppa del Re che ha verosimilmente chiuso ogni possibilità di vittoria in questa stagione per il Barcellona, la posizione più delicata è quella di Gerardo Martino. Il destino dell'allenatore argentino appare segnato, stando a quanto si vocifera da diverse settimane in Catalogna, e sono quattro i nomi su cui la stampa locale ha concentrato la propria attenzione per la sua successione (Valverde, Luis Enrique, Franck de Boer e Klopp). L'altra grande di Spagna, il Real Madrid, se la passa decisamente meglio dopo il trionfo di Valencia e ad oggi ipotizzare che Carlo Ancelotti possa essere messo alla porta, con un Triplete ancora perfettamente realizzabile (i blancos sono secondi nella Liga a -3 dall'Atletico a 5 giornate dalla fine e in semifinale di Champions), ma cosa potrebbe succedere nel caso in cui l'annata si concludesse solo con la coppa nazionale?

    TERREMOTO A MANCHESTER? - Sempre a Madrid, sponda Atletico, la grande paura del popolo colchonero è legato paradossalmente alle chance dei ragazzi di Simeone di chiudere in maniera trionfale, con la vittoria del campionato e magari la finale di Champions League, una stagione sin qui già esaltante. La corte delle pretendenti alla porta del Cholo è sterminata e il rischio che un grande risultato finale possano autorizzare il tecnico argentino a considerare concluso il suo ciclo nella capitale è assolutamente da prendere in considerazione. Tanti se e tanti ma aleggiano anche sulle teste di diversi allenatori della Premier League, con la città di Manchester che presenta le situazioni più fluide. Il fatto di essere stato il prescelto del grande Alex Ferguson potrebbe non essere sufficiente a salvare la panchina di David Moyes, che chiuderà la Premier a distanze siderali dalle storiche rivali e che ha nel raggiungimento di un posto in Europa League l'ultima ancora di salvezza per evitare un esonero richiesto a furor di popolo. Non se la ride nemmeno Manuel Pellegrini al City, che esattamente come Mancini ha fallito in Champions League (questo Barcellona era assolutamente alla portata) e che, col pari interno con Sunderland, potrebbe aver gettato al vento anche il titolo nazionale. Situazione alla quale è ormai abituato Arsene Wenger, che non vince un trofeo da 8 anni, un digiuno che potrebbe interrompersi con la finale di FA Cup da disputare a Wembley contro l'Hull City. Ma se le cose andassero male?

    BLANC E RANIERI RISCHIANO - Ti sposti in Francia e ti accorgi che il detto "tutto il mondo è paese" è tranquillamente applicabile anche al calcio e alle sue peggiori abitudini. La brutta eliminazione in rimonta dalla Champions League per mano del Chelsea non è piaciuta alla proprietà qatariota del Paris Saint Germain. Blanc è stato confermato a più riprese in questi giorni dal presidente Al-Khelaifi, ma la vittoria certa del campionato e la Coppa di Lega da giocarsi contro il Lione domani potrebbero non essere sufficienti. Per Claudio Ranieri, chiamato dal russo Rybolovlev a riportare il Monaco alla grandeur di metà anni '90, non sono bastati i super innesti di Kondogbia, Falcao, Moutinho e James Rodriguez per colmare l'inevitabile gap con la formazione capitolina. I dubbi della dirigenza sull'allenatore romano potrebbero però essere diventati delle certezze dopo la clamorosa eliminazione nella semifinale di Coppa di Francia per mano del piccolo Guingamp. E in Italia cosa succede? Milan e Inter non hanno ancora deciso se affidarsi nella prossima stagione alle attuali guide tecniche e lo stesso Antonio Conte, che domina da tre anni in Serie A, non è più così sicuro della permanenza alla Juventus. Voglia di cambiare, voglia di stimoli nuovi, voglia soprattutto di confrontarsi su palcoscenici più prestigiosi. Come vedete, il valzer delle panchine è appena cominciato...

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