Impresa Napoli, rabbia Inter. Arbitri, disastro senza fine
Xavier Jacobelli
Direttore www.quotidiano.net
Il Napoli elimina l'Inter nei quarti di finale della Coppa Italia e firma una brillante impresa. Ora affronterà lo splendido Siena di Sannino, approdato a una storica semifinale conquistata a spese del Chievo.
Ci sono almeno tre buoni motivi perchè Mazzarri sia soddisfatto dei suoi uomini.
Primo, perchè i nerazzurri venivano da 8 vittorie consecutive (7 in campionato e 1 nel trofeo nazionale ) e da 9 successi nelle ultime 10 gare.
Secondo, perchè i nerazzurri erano i detentori della Coppa, della quale hanno vinto le ultime due edizioni consecutive, entrando in finale per 6 volte nelle ultime 7 edizioni.
Terzo, perchè i partenopei si sono presi la rivincita sul quarto di finale del 26 gennaio 2011, quando vennero eliminati dall'Inter dopo i calci di rigore (5-4).
La partita del San Paolo ha presentato due volti: primo tempo partenopeo, ripresa interista. Inizialmente, Ranieri adottato una tattica attendistica, lasciando però troppo campo ai rivali: passato in svantaggio, nel secondo tempo si è giocato il tutto per tutto e, nonostante la sconfitta, proprio dall'ultima frazione di gioco l'allenatore può trarre indicazioni confortanti. Sul recupero di Sneijder, che però deve darsi una calmata; sula condizione atletica complessiva
A decidere è stato Edinson Cavani, gol n.50 e n.51 con la maglia del Napoli, che ha esorcizzato anche l'incubo dei rigori: due errori di Hamsik e uno dello stesso uruguaiano, domenica scorsa a Siena, avevano preceduto il penalty liberatorio di stasera.
La partita è stata combattuta, a tratti agonisticamente accesa e ha registrato l'ennesima, pessima prestazione dell'arbitro. Da Rocchi a Celi, passando per Rizozli e Banti, non c'è fine allo strazio.
Celi di Bari è lo stesso che sabato scorso a Bergamo non si era accorto dei bengala sparati dagli ultrà juventini contro i tifosi atalantini e anche bianconeri, assiepati nella Curva Sud: 5 feriti, dramma sfiorato, terrore per uomini, donne e bambini. Ma Celi ha fatto appioppare 35 mila euro di multa ai bergamaschi (alla Juve è stata inflitta un'ammenda di 15 mila euro) per essere stato raggiunto alla spalla da una monetina .
Nicchi e Braschi sapevano bene che l'ultimo precedente stagionale fra Inter e Napoli era stato devastato dall'obbrobriosa prova di Rocchi che, naturalmente, continua ad arbitrare.
Non pago, il designatore ha spedito Celi in Coppa Italia perchè potesse emulare Rocchi. Appunto.
Nell'ordine, il direttore di gara è riuscito a non vedere un terrificante fallaccio di Sneijder ai danni di Gargano: l'olandese doveva essere espulso, ma è rimasto regolarmente in campo. A seguire: sospetto rigore per il Napoli (fallo di Chivu su Cavani); netto rigore per l'Inter, causa Milito affondato da Maggio, con incredibile ammonizione dell'argentino per simulazione.
Gargano è stato il mattatore della serata, dominando la scena a centrocampo. Lavezzi, al rientro dall'infortunio, ha confermato che con lui in campo il Napoli è tutta un'altra cosa e Cavani suona un'altra musica.
Nonostante i reiterati tentativi della Lega di affondare la Coppa Italia, disorganizzandola con date e orari indecenti, frantumandone il calendario, snobbando gli interessi delle squadre medie e piccole, il trofeo è più vivo che mai. Il Napoli non lo vince da 25 anni. E' arrivato il momento di riprovarci