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Imparano il braille per la compagna ipovedente: il caso della scuola di Bologna
La studentessa, profuga di guerra fuggita dalla Siria, ha esternato un sentimento di enorme felicità dinanzi a questo gesto. Mariateresa Verderame, responsabile del progetto Erasmus +, ha dichiarato al Corriere di Bologna di essere profondamente orgogliosa di questi giovani ragazzi, colpita dalla loro sensibilità e della voglia di aiutare una persona in difficoltà.
L’integrazione in una nuova realtà, in nuovo paese è di per sé una situazione difficile da affrontare per un giovane che proviene da una cultura differente, maggiore per coloro che già affrontano una situazione di disagio personale.
Su questo episodio si è espressa su Facebook anche l’attivista Cathy La Torre, la quale ha lodato l’iniziativa mossa dal progetto “Erasmus+Solidarité: à vous les jeunes””, auspicando che tali episodi di condivisione e sensibilizzazione verso il prossimo non rimangano dei casi isolati.