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Dal fallimento alla Scarpa d'Oro: Immobile sfida Haaland e cerca la sua rivincita sul Dortmund
Non è certamente in dubbio che l’incrocio con la squadra di Favre non sarà una sfida come le altre per Ciro Immobile. Il bomber biancoceleste ritrova il suo passato. Nell’estate del 2014 passò infatti dal Torino al Borussia Dortmund per 18,5 milioni di euro. Nella Vestfalia però non andò alla grande. Ciruzzo si è ritrovato in giallonero nel peggior anno possibile. La squadra guidata allora da Jurgen Klopp dopo i grandi proclami di inizio stagione era finita a rischio retrocessione. 10 gol (di cui 4 in 6 gare Champions) e 3 assist in 34 partite, questo il bottino dell’attuale numero 17 della Lazio nell’annata tedesca. Quasi sempre apparizioni a partita in corso. Un feeling mai sbocciato con la Germania che Immobile più volte ha commentato così: “Il tedesco è difficile, non riuscivo a comunicare. Non parlavo con nessuno. Avevo un traduttore sempre con me, era presente anche quando parlavo con Klopp. Tuchel però non lo voleva”.
Lo scugnizzo di Torre Annunziata non ha lasciato un grande ricordo al “Muro Giallo”, eppure lui non rinnega le scelte fatte. Stasera ritroverà qualche compagno di squadra di quel periodo (più nero che giallo), ma non ha sentito nessuno, come reso noto da lui stesso in conferenza: “Non ho parlato con nessuno, ma sono felice di rivedere qualche mio ex compagno e membro dello staff con cui sono ancora legato”. Belle parole, sì, ma per quanto Dortmund sia stata importante per la sua crescita, Immobile sicuramente non avrà dimenticato le critiche in salsa tedesca ricevute e l’imminente voglia di cederlo. Così, il destino gli ha concesso la chance di vendicarsi, ma stavolta Ciro è il pericolo numero uno per il suo ex club. Il numero 17 biancoceleste ci arriva da capitano, viste le assenze di Lulic e Parolo (quest’ultimo in panchina), da capocannoniere in carica della Serie A, ma soprattutto come Scarpa d’Oro dell’ultima stagione, davanti anche al prodigio del Dortmund Erling Braut Haaland (36 gol a 29). Immobile è diventato maturo, e qualcuno dalle parti della Vestfalia si sarà ricreduto sul suo conto.