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Immobile: 'Verratti non torna, Belotti resta in Italia'
SIMONE INZAGHI - "Sa come parlare alla squadra, sa cambiare moduli e tattica, sa darti fiducia: ha smesso di giocare da poco e si vede. Roma e Napoli tiferanno per noi, per la bellezza del campionato e per sperare di raggiungere i bianconeri. Insigne? Non mi ha ancora chiamato, forse lo farà. Alla fine penso che lo scudetto lo vincerà ancora la Juve. Quando vedo allenarsi in azzurro Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini capisco cosa significhi aver voglia di vincere ed essere abituati a farlo".
VERRATTI NON TORNA - "Verratti tornerà in Italia? La vedo dura. Quando in Nazionale ci parla di Parigi, lo fa con gli occhi dell’innamorato: in Francia lo adorano per il modo di giocare e come ragazzo".
BELOTTI RESTA - "Belotti vale. E tanto: va letta in questo senso la mossa di Cairo con la clausola di rescissione da 100 milioni. È un messaggio a tutti coloro che lo hanno messo nel mirino per il futuro. E' un centravanti moderno. Non molla un attimo, non smette di inseguire un pallone: così si gioca in Europa. Io, Andrea, lo vedo benissimo qui, in Italia. Il nostro campionato sta riacquistando fascino e importanza: date un’occhiata a chi è davanti nella classifica marcatori, grandi attaccanti come Icardi e Higuain".
ESTERO - "Per me Dortmund è stata una storia, Siviglia un’altra. Sono arrivato al Borussia nel momento in cui si chiudeva un ciclo: era la squadra che aveva giocato una finale di Champions e prima aveva vinto il titolo. Io ho vissuto la fase di passaggio ed è normale incontrare delle difficoltà. A Siviglia esperienza ottima, di vita e professionale. Ho conosciuto da vicino un calcio molto tecnico, nel quale ogni club pensa soltanto a vincere, senza speculare. Quest’anno possono anche portarsi a casa la Liga".
NAZIONALE - "L’Italia si sta arricchendo e prevedo un ottimo futuro per i nostri giovani: guardate i progressi di Bernardeschi, quelli di Cataldi o la freschezza di uno come il baby Chiesa. Solo per fare qualche nome. Io e Belotti ci integriamo alla perfezione. E, soprattutto, sentiamo forte la responsabilità di rappresentare l’Italia là davanti. Non è poco vista la concorrenza e chi ci ha preceduto".