Immobile: 'Normale che Higuain decida di andare alla Juve. Il Napoli? C'è stato qualcosa, mi sarei divertito'
Ciro Immobile è uno dei bomber del momento in serie A. Intervistato dal Mattino, ha parlato di tutto: di Lazio, di Napoli, di Juve.
NAPOLI - “Il Napoli era in Serie C quando mio padre mi portò a vedere la prima gara: in attacco c’erano Sosa, Pozzi, Calaiò. Se penso che l’altra sera il Napoli giocava in Champions… Però, attenzione, nel mio cuore c’è soprattutto il Savoia. Io al Napoli? Se ne è parlato tanto nelle ultime due estati, forse in quest’ultima c’è stato qualcosa in più. Il Napoli fa un gioco che consente alla punta centrale di andare al tiro anche 6 o 7 volte a partita, ha degli esterni che sono il sogno di ogni attaccante. Mi sarei divertito“.
LAZIO - “È un bel momento, vinciamo giocando con spensieratezza e senza l’ossessione del risultato a ogni costo. Non ci poniamo limiti e questa è la nostra forza. Con Inzaghi mi trovo alla perfezione, il suo è un modulo che esalta le mie caratteristiche e con i compagni sembra che giochiamo insieme da una vita”.
JUVE - “Ciro Ferrara e Massimo Filardi fecero carte false per portarmi alla Juventus. All’epoca ero al Sorrento, facevo 40 minuti di treno al giorno dopo la scuola per andarmi ad allenare. Un panino e partivo. Non è che ci volle tanto a convincermi ad andare a Torino. Più complicato convincere mia madre, non faceva che chiamarmi e dirmi di tornare a casa. Ma io ero alla Juventus, in un grande club e volevo diventare un calciatore. Lo volevo con tutto me stesso. Ero solo, la tentazione di mollare grande, ma ho resistito”
HIGUAIN - “I tifosi del Napoli e De Laurentiis si sentono traditi? Normale questo genere di reazione: era l’idolo di tutti ed è stato difficile accettare un simile addio. Ma è normale anche che uno come Higuain possa decidere di andare in un grande club come la Juve”.
INSIGNE - “Lorenzo sente il peso e la responsabilità di indossare la maglia del suo Napoli. Da napoletano non è facile, ma lui saprà uscirne”.
KLOPP ED EMERY - “Klopp è un emozionale e ci mette il cuore: a Napoli sarebbe stato un idolo. Emery invece è molto tattico, le partite te le spiega al video. Con Klopp ho il rimpianto più grande per non aver mai avuto un rapporto diretto a causa della lingua”.