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    Immobile e Insigne non sono da pensionare, Kean e Raspadori portano freschezza: Mancini non si fermi ai 26 dell'Europeo

    Immobile e Insigne non sono da pensionare, Kean e Raspadori portano freschezza: Mancini non si fermi ai 26 dell'Europeo

    • Giancarlo Padovan
    Il gol è tornato (cinque), la Svizzera ha pareggiato in Irlanda del Nord e Roberto Mancini può sorridere senza riserve. La provvidenza c’è, basta cercarla. L’Italia è di nuovo in testa al girone per differenza reti, ha trovato due ragazzi del 2000 (Kean e Raspadori) che hanno fatto tre gol e mezzo candidandosi a vice Immobile, quando sarà e se sarà. Con la Lituania segnare è stato facile, ma otto giocatori diversi rispetto alla Svizzera (Astori, Bastoni, Biraghi, Pessina Cristante, Bernardeschi, Raspadori, Kean) sono tanti e l’Italia all’inizio (qualche attimo) ha fatto fatica nonostante la solida regìa di Jorginho.

    Il primo tiro in porta (9’) è della Lituania (4-5-1), ma il gol lo segna l’Italia con Kean, servito involontariamente da Novikovas con un retropassaggio stolido. Il neo juventino batte lesto tra il palo e il portiere e realizza il terzo gol in azzurro (saranno quattro alla fine). Due minuti dopo (14’) ecco il raddoppio. Lo propizia Di Lorenzo che serve palla corta a Raspadori, la punta si gira e batte a rete. Sulla traiettoria c’è Utkus che devia dentro. Autorete netta, come dice l’Uefa, al contrario del tabellone del Mapei Stadium, comprensibilmente partigiano e che indica Raspadori. L’Italia è sciolta e brillante, la Lituania non esiste. Sale in cattedra Bernardeschi che, con avversari deboli, è sempre fortissimo (ricordate l’amichevole pre-Europeo con San Marino?), gli esterni bassi salgono e si sovrappongono con metodo, non fioccano le occasioni, piovono solo gol in grande allegria. 

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    Prima della metà del tempo segna davvero Raspadori (primo gol con l’Italia) con l’azione forse più bella della partita. L’azione la comincia proprio l’attaccante del Sassuolo, Bernardeschi apre per Di Lorenzo in proiezione offensiva, il napoletano va al cross basso che, respinto, viene catturato da Raspadori (sotto la traversa). Passano cinque minuti e Moise Kean ne fa due (personali) e quattro di squadra con un sinistro al volo su assist fenomenale e ad occhi chiusi di Bernardeschi. Applausi, gloria e osanna, l’Italia fa pace con se stessa, i quindicimila dello stadio applaudono e qualche considerazione viene naturale. Raspadori è meglio di Immobile? Kean segna più di Insigne? Esagerazioni ovviamente. Il laziale resta un bomber vero e Insigne una pepita preziosa, ma questa Italia aveva bisogno di un po’ di freschezza e i due baby attaccanti l’hanno portata. Bene ha fatto Mancini a cambiare, bene hanno risposto i nuovi alle sollecitazioni del c.t.

    Detto questo, contro una Lituania dimessa, se non un paio di gol a testa, almeno uno lo avrebbero segnato tanto Immobile quanto Insigne o Chiesa. L’importante, perciò, è l’equilibrio nel giudizio. I titolari non sono da pensionare, mentre Raspadori e Kean hanno fretta di crescere. Buon per l’Italia che deve grande riconoscenza ai 26 dell’Europeo, ma non può fermarsi a quel gruppo. Sarebbe un errore colossale. Una partita che è già 4-0 all’intervallo teoricamente non ha motivazioni particolari nella ripresa. Il punto è che all’Italia serve rimpinguare la differenza reti e quindi, se da una parte entrano Calabria per Biraghi (ma il milanista agisce a sinistra) e Sirigu per Donnarumma, dall’altra gli azzurri spingono ancora sull’acceleratore e, dopo un tentativo di Bernardeschi e una rete annullata a Raspadori (fuorigioco), c’è da registrare il gol di Di Lorenzo (primo in nazionale) su cross che involontariamente diventa un pallonetto. Ancora cambi, ma senza allentare la presa. Fuori Jorginho per Castrovilli e Bernardeschi per Scamacca. Kean va a destra, Raspadori a sinistra e Scamacca in mezzo.

     

    Il reparto offensivo diventa tutto sassuolese quando esce Kean ed entra Berardi. Si gioca ad una porta, quella della Lituania, ma la fatica comincia a farsi sentire e il pallone corre meno spedito che all’inizio anche se non mancano le occasioni. Come, per esempio, un grande di tiro di Castrovilli che colpisce il palo alla destra del portiere. Così l’interesse si sposta quasi completamente sul parziale di Belfast: 0-0 tra Irlanda del Nord e Svizzera. I nostri diretti avversari perdono due punti e adesso, nelle due partite che devono recuperare, vincendo possono al massimo raggiungerci. La differenza reti, al momento, è a nostro favore. Se non cambia, il 12 novembre a Roma sarebbe l’Italia, nello scontro diretto, ad avere due risultati su tre.
     
     
     

    IL TABELLINO

    ITALIA-LITUANIA 5-0


    Marcatori: 11' e 29' Kean (I), 14' aut. Utkus (I), 24' Raspadori (I), 9' st Di Lorenzo (I)

    Italia (4-3-3): Donnarumma (1' st Sirigu); Di Lorenzo, Bastoni, Acerbi, Biraghi (1' st Calabria); Cristante, Jorginho (16' st Castrovilli), Pessina; Bernardeschi (17' st Scamacca), Raspadori, Kean (28' st Berardi). 
    A disp.: Gollini, Chiellini, Bonucci, Locatelli, Toloi, Florenzi, Barella. 
    All.: Mancini 7

    Lituania (4-2-3-1): Setkus; Lasickas, Klimavicius (38' st Tutyskinas), Utkus (1' st Satkus ), Slavickas (1' st Barauskas ); Dapkus (1' st Megelaitis), Slivka; Kazlauskas, Verbickas, Novikovas; Dubickas (28' st Uzela). 
    A disp.: Krapikas, Gertmonas, Gaspuitis, Baravykas. 
    All.: Razanauskas

    Arbitro: Pawson (Inghilterra)

    Ammoniti: Klimavicius (L)

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