Immenso Napoli, nulla è impossibile. Inter, nel segno di Alvarez
Nulla è impossibile. Lo dimostra l'EuroNapoli che batte il City, una delle squadre più forti d'Europa e muove un passo decisivo verso la qualificazione. Si risolverà tutto nell'ultima giornata del Girone della Morte: Villarreal-Napoli e City-Bayern saranno le partite del giudizio. Ma ora il Napoli è padrone del suo destino, avendo un punto in più rispetto agli inglesi. E, soprattutto, la vittoria sulla capolista della Premier League è scaturita da un'impresa che onora i partenopei e il calcio italiano.
Il City si è presentato al San Paolo lanciato da una serie di risultati impressionanti: 11 vittorie nelle ultime 12 partite, 9 successi nelle ultime 9 gare fra campionato e Champions, 42 gol segnati in 12 incontri. Si è arreso all'uno due di Edinson Cavani, tornato sui livelli di rendimento dell'anno scorso.
Mazzarri aveva chiesto la partita perfetta. L'ha avuta. Anche se la squadra ha sofferto nel finale e non poteva essere altrimenti, considerata la caratura dei rivali che si possono permettere il lusso di tenere in panchina Aguero e Nasri; considerato che, sabato, in occasione della gara con il Newcastle, aveva fatto riposare cinque titolari; considerato che gli uomini di Mancini sono costati 230 milioni di euro al principe al Mansur il quale, ogni giorno deve registrare un passivo di gestione di 250 mila euro.
La grandezza del colpo napoletano risiede anche nella capacità di esaltare i propri punti di forza, cancellando le proprie debolezze in una notte magica, da consacrare ai formidabili tifosi partenopei: cinque anni e mezzo fa il Napoli era in serie C. Ora è tornato ai vertici del calcio italiano e della Champions, senza che nessuno gli regalasse nulla.
Mancini ha puntato su Dzeko tenendo troppo a lungo in panchina Aguero e ha perso. Non gli è bastato un grande Balotelli, sempre più uomo-squadra, tanto quanto lo è ridiventato Edinson Cavani per i partenopei. Oltre ai due gol dell'uruguaiano, il Napoli ha creato tre limpide occasioni da gol, ha colpito un palo con Hamsik, ha resistito al ritorno degli inglesi e alla fine li ha domati, anche grazie al bravissimo De Sanctis, il cui riflesso su Balotelli è stato strepitoso.
In Turchia, intanto, l'Inter ha archiviato in scioltezza la pratica ingresso negli ottavi di finale, inanellando il quarto risultato utile consecutivo in Europa. Ranieri voleva avere qualcosa d'interista, in comune con Mourinho (il cui Real Madrid è un'autentica iradiddio, chiedere alla malcapitata Dinamo Zagabria disintegrata 6-1 al Bernabeu): un poker di vittorie in Champions League. Non c'è riuscito, ma va bene lo stesso. L'Inter aveva steccato la prima a San Siro proprio con i turchi rischiando di compromettere tutto, ma alla fine ha vinto il girone e questo primato conterà in sede di sorteggio.
A Trabzonspor ha segnato Alvarez, già protagonista con Coutinho, sabato scorso a San Siro, in occasione della vittoria sul Cagliari. E' la conferma che la linea verde paga, che nei giovani bisogna avere fiducia, che soprattutto in questo momento l'Inter deve puntare sugli elementi atleticamente più freschi. Anche per risalire la china nel massimo torneo.
Alvarez ha 23 anni e viene considerato uno dei giocatori tecnicamente più interessanti del Sudamerica, è un nazionale argentino, non poteva essersi imbrocchito di colpo, anche perchè l'investimento morattiano sul suo cartellino è stato considerevole: 12 milioni di euro. Ora che è felicemente entrata nel novero delle sedici squadre più forti d'Europa, l'Inter può concentrarsi sull'obiettivo rimonta in campionato. Impresa ardua, da perseguire con determinazione e senza compilare tabelle. Dopo gli 89, infelici giorni gasperiniani, Ranieri sta raddrizzando la situazione. In Europa c'è ruscito, in Italia ci deve provare.