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Il viola Tello e le bizzarre commissioni pagate dal Porto al señor Orobitig
Nello specifico, l’agente in questione non è uno qualsiasi. Si tratta infatti del potente Jose Maria Orobitig. Spagnolo, procuratore di Pep Guardiola e in ottimi rapporti col Barcellona, Orobitig è l’agente di Tello come certifica anche la scheda del giocatore su Transfermarkt (LEGGI QUI). Ma nel contratto che sottoscrive col club dei Dragões egli s’impegna svolgere una serie di operazioni a esclusivo beneficio del Porto, e per questo se ne prevede una profumata ricompensa. Il documento parla di un compenso corrispondente al 10% dell’ingaggio di Tello. Una percentuale molto alta, che secondo il punto 2.1 del documento va liquidata attraverso le seguenti rate e modalità: una prima tranche da 175 mila euro, da liquidarsi entro il “31 settembre 2014”, il che dà un tocco di comicità all’accordo, poiché fin dalle elementari sappiamo tutti che settembre è un mese di 30 giorni; una seconda rata da 200 mila euro, da liquidarsi entro un altro “31 settembre”, quello del 2015; e una terza rata da calcolarsi nel 10% della differenza fra la somma delle due precedenti rate (375 mila euro) e la remunerazione totale accordata dal club a Tello per ciascuna delle stagioni agonistiche. Non essendo di mia conoscenza la cifra d’ingaggio di Tello, non posso indicare quale ulteriore cifra Orobitig abbia percepito. Facile immaginare che il totale superi i 400 mila euro. Ma non è ancora tutto. Perché al punto 2.2 è stabilito che qualora il Porto avesse riscatto Tello alla fine del periodo di prestito biennale, Orobitig avrebbe percepito 640 mila euro. Ciò avrebbe portato l’onorario dell’agente a oltre un milione di euro. Uno sproposito. E sarebbe interessante sapere se per caso questa clausola sia stata riproposta alla Fiorentina.
Ma per quale motivo il Porto ha pagato oltre 400 mila euro a Orobitig, predisponendosi a concedergliene altri 640 mila qualora Tello fosse stato riscattato dai Dragões alla fine di questa stagione? Rispondendo a questa domanda veniamo alla parte più grottesca del documento, quella che al massimo grado dimostra i livelli di promiscuità nel rapporto fra agenti e società di calcio. Il punto 1 del documento stabilisce che all’agente di Tello vanno riconosciute le cifre appena menzionate per avere svolto i seguenti compiti: a) avere consigliato il club in merito alla strategia da tenere nella trattativa; b) avere agito da intermediario per il club nel comunicare al calciatore i termini della proposta contrattuale; c) convincere il calciatore a accettare le condizioni proposte dal club anziché prendere in considerazione quelle di altri club. Tutto vero, tutto scritto.
Cosa commentare? Rapidamente: il punto a) è una bella supercazzola, mentre i punti b) e c) sono molto gravi perché comportano per l’agente di calciatori una commistione di ruoli che non dovrebbe esistere. E intanto il Porto paga.
Ovviamente, non si tratta di un caso isolato ma della norma. Una norma alla quale i club per primi sono ben felici di adeguarsi. E il giorno in cui la bolla speculativa esploderà, non saranno certo gli agenti doppioruolisti a pagarne il conto.
@pippoevai