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    Il vero Pogba non tornerà più, ormai è un calciatore 'interrotto' senza futuro

    Il vero Pogba non tornerà più, ormai è un calciatore 'interrotto' senza futuro

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Il gesto di questa settimana è un’interruzione, l’ennesima. E’ Pogba che “sente una fitta” come ha detto Allegri. Pogba che entra in campo, si cala subito nel contesto di una partita facile come quella di Empoli, sembra giocare sul velluto (finalmente), segna un bel gol (annullato) e venti minuti dopo il suo ingresso in campo si infortuna. Ahia. Ci risiamo. Nota di tristezza e solidarietà al giocatore, ma dov’è la novità?

    Lo diciamo con grande sincerità: noi ci stupiamo di chi si stupisce, di chi ancora crede che Pogba possa in qualche modo tornare il giocatore che è stato. Il comunicato del club dice: escluse lesioni. Meno male. Ma non è questo il punto.

    La verità è un’altra: siamo di fronte a un ex campione che - ahilui - non ha più futuro, ma solo un presente da gestire nel miglior modo possibile. I numeri fotografano una realtà che non racconta frottole. L’anno scorso Pogba ha messo insieme 6 presenze in campionato, per un totale di 108 minuti, per una media di 18 minuti a partita. Un’annata persa? Sì, certo, un’annata persa. Ma i problemi non sono cominciati l’anno scorso. Dal 2016 al 2022 Pogba ha giocato in Premier League, con la maglia del Manchester United. Se consideriamo il solo campionato inglese, in sei stagioni, Pogba ha totalizzato 154 presenze su un totale di 228 partite. Per focalizzare meglio: ne ha giocate 155 e ne ha saltate per infortunio 74. Di media sono 12 a campionato, praticamente una su tre. E dunque, scusate: di che cosa stiamo parlando? Negli undici campionati da professionista lungo cui si è sviluppata la sua carriera - cinque alla Juve escluso quello attuale e sei a Manchester - Pogba ha raggiunto l’80% delle partite giocate - significa 30 su 38 - solo in quattro circostanze.

    Quattro su undici, significa - anche qui - una su tre. Spiace dirlo, ma - per citare De Gregori - è anche da questi particolari che si giudica un campione. Pogba non lo è più. E non lo è più da tempo. I problemi fisici che l’hanno zavorrato fino ad oggi - a trent’anni compiuti - non sono più un ostacolo che si può superare, ma sono diventati compagni di viaggio con cui fare i conti tutti i giorni. Non abbiamo competenze specifiche in materia medica per disquisire di come e quanto siano gravi, ma la sensazione - certificata dalla realtà - dice che lo sono parecchio, dice che il Pogba di oggi è un terzo del Pogba di ieri.

    Gli esami - l’abbiamo detto - hanno escluso lesioni muscolari ed evidenziato un lieve sovraccarico a carico del muscolo semimembranoso della coscia destra. Sollievo? Va bene, sollievo. In attesa della prossima fitta, del prossimo stop, del prossimo esame, della prossima ripartenza, della prossima interruzione non prevista. O forse sì, decisamente prevista.

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