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    Il vecchio Napoli sta tornando: Garcia può respirare, in attesa del Real Madrid

    Il vecchio Napoli sta tornando: Garcia può respirare, in attesa del Real Madrid

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Di nuovo in zona-Champions. Può darsi che non sia ancora tornato in tutto e per tutto il Napoli scintillante di un anno fa, ma di sicuro Garcia non farà lo schizzinoso davanti ai tre punti di Lecce, messi in cassa dopo gli altri tre conquistati contro l’Udinese, anche perché sono arrivati con altri 4 gol e con una gara controllata agevolmente nella ripresa, già prima di dilagare nel punteggio. Se ancora il gioco non è dello stesso livello, il carattere sì, è tornato quello dell’anno scorso, insieme alla voglia di riprendere il ruolo da protagonista e di divertirsi. La prima rete l’ha segnata una riserva di Spalletti, il norvegese Østigard, ma la pietra su questa partita ce l’hanno messa i due campioni del Napoli: assist di Kvaratskhelia, colpo di testa di Osimhen, appena entrato. Infine i guizzi di Gaetano, napoletano verace, col 3-0 e col rigore procurato, ma trasformato da Politano. Otto gol in tre giorni, il modo migliore per aspettare il Real Madrid.

    UN TEMPO DIFFICILE - Nei primi 45' non è stata una partita semplice per il Napoli, per almeno cinque motivi. Uno: affrontare il Lecce di questi tempi obbliga la squadra tecnicamente più forte a spingere al massimo e tutta questa energia non sembrava ci fosse, in quel primo tempo, nelle fila dei campioni d’Italia. Due: nel loro stadio, i pugliesi avevano vinto tre partite su tre. Tre: il Napoli aveva giocato appena 64 ore prima con l’Udinese. Quattro: a Lecce faceva un caldo ferragostano (30°). Cinque: Osimhen in panchina non è mai una bella idea e la conferma è arrivata subito, appena entrato, a inizio ripresa.

    MARCATURE A UOMO - La squadra di Garcia ha cominciato a far gol con una punizione di Zielinski girata in rete di testa da Østigard con un gran balzo: la difesa del Lecce, impostata a zona, ha perso subito le misure e il contatto con gli attaccanti napoletani, si è disunita e ha preso gol. Era il 16', il ritmo non è mai aumentato e il Napoli ha soprattutto gestito. D’Aversa aveva preparato la partita sulla difesa e ripartenza, schierando a uomo in mezzo al campo Rafia su Lobotka, Blin su Anguissa e Ramadani su Zielinski. In realtà, la difesa si è fatta infilare su quella punizione dopo 16 minuti e la ripartenza si è vista poco. L’unica vera occasione da gol dei leccesi è nata per un’iniziativa e un cross di Strefezza, con un buon controllo ma un tiro sballato in piena area di Pongracic.

    5 MINUTI DI VECCHIO NAPOLI - Garcia, ricordando la recente partita con l’Udinese e pensando anche a quella di martedì col Real Madrid, aveva ritoccato la squadra con tre cambi, Olivera al posto di Mario Rui, Lindstrom per Politano e Simeone per Osimhen. Nessuno dei tre ha convinto fino in fondo: Olivera non reggeva la velocità di Almqvist, Lindstrom si è visto sì e no un paio di volte nel primo tempo e Simeone, che comunque si è battuto, non è Osimhen, e non può farci niente. Il meglio del Napoli, con qualche accenno al vecchio Napoli, è stato ammirato negli ultimi 5' del primo tempo, con un’azione davvero bella condotta da Kvaratskhelia, Simeone, Anguissa e Zielinski e conclusa con un tiro fuori di poco dello stesso Simeone. Subito dopo, altra conclusione di Zielinski deviata in angolo.

    E POI E’ ENTRATO OSI... - Dopo un tempo condotto senza eccessiva preoccupazione, Garcia ha deciso che uno come Osimhen non poteva restare ancora in panchina. Va bene il Real Madrid, ma questa partita era da chiudere. Così, dentro il nigeriano e fuori il Cholito. Questione di minuti, sei per l’esattezza e Osi ha timbrato. Attacco di Kvaratskhelia
    alla sua maniera, strappo, dribbling e cross pennellato sul secondo palo dove lo aspettava Osimhen che di testa ha scavalcato Baschirotto, non proprio un piccoletto, e ha segnato il 2-0.
    Anche il Lecce ha fatto un gol con Strefezza, ma dopo un tocco di mano di Krstovic, Pairetto ha annullato senza aspettare il var.

    POKER E REAL - Poi sì che il pensiero di Garcia è volato al Real Madrid. La gestione del 2-0 era assai agevole, le energie del Lecce si stavano esaurendo, così sono entrati Raspadori e Politano per Kvaratskhelia e il timido Lindstrom, poco dopo dentro anche Cajuste per Lobotka che aveva fatto girare la squadra senza sbagliare un tempo. L’ultimo cambio, a pochi minuti dalla fine, ha portato fortuna al giovane entrato al posto di Zielinski, Gianluca Gaetano, che ha chiuso da protagonista. Prima segnando il suo secondo gol in Serie A con una sventola da fuori area su assist di Raspadori, poi andando a prendersi il rigore che Osimhen ha generosamente concesso a Politano per il 4-0 finale.

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