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Il valzer delle panchine (e degli esoneri): con Mazzarri è cifra tonda in Serie A, e in B...
A proposito di estero, come spesso accade, tra i cinque maggiori campionati europei è il nostro quello che allontana più tecnici. Il che non significa che gli allenatori vengano mandati via solo in Italia, anzi. Squadroni come Barcellona, Bayern Monaco, Tottenham e Arsenal, nel corso di questa stagione, non hanno esitato a cambiare mister in corsa non appena i risultati si sono dimostrati al di sotto delle attese.
Tornando in Italia, nel presente campionato hanno contribuito a tenere alte le statistiche due presidenti tradizionalmente piuttosto esigenti come Cellino e Preziosi: due esoneri a testa, anche se, come detto, il patron del Brescia ha richiamato Corini dopo le 3 sconfitte in 3 partite (con 0 gol segnati) collezionate da Fabio Grosso. I cambi in panchina nella scorsa Serie A furono in totale 12 (uno tra l’altro si è ripetuto identico a cavallo delle due stagioni: Ranieri per Di Francesco prima alla Roma e poi alla Samp, ed è stato anche il più efficace, almeno fin qui). La Serie A è insomma sulla buona strada per “migliorare” questa particolare statistica, anche se è ancora lontano il record del 2011-12, quando si contarono ben 18 avvicendamenti in panchina.
E la B? Dieci cambi anche nel campionato cadetto, con l’ultima, recentissima notizia del ritorno di Roberto Breda a Livorno che subentra a Paolo Tramezzani. Di pochi giorni fa anche l’annuncio dell’ingaggio di Roberto Stellone ad Ascoli al posto di Paolo Zanetti. L’allenatore romano, tra l’altro, è un ex Frosinone proprio come il sostituto designato di Mazzarri, Moreno Longo. Cifra tonda anche in Serie B, dunque. E qui l’esperienza storica ci insegna inoltre che verso il finale di campionato (quando la lotta salvezza e quella per un posizionamento nella griglia play-off entrano nel vivo) il numero degli esoneri subisce un’autentica impennata.
A volte gli avvicendamenti funzionano pure, come accaduto lo scorso anno a Verona, sponda Hellas. Alfredo Aglietti, chiamato a due giornate dal termine del campionato per sostituire il già citato Grosso, è riuscito a centrare la promozione vincendo i play-off. Come ringraziamento, non è stato riconfermato. Fare il mister non deve essere certo un lavoro semplice.