Il Torino ritrova i suoi tifosi:| Che brividi all'Olimpico!
Coreografie d'altri tempi, in Maratona una quinta stile teatro con un gigantesco Toro-Goldrake disegnato, urla d'altri tempi, un filmato d'impatto sui megaschermi. Il colpo d'occhio per l'esaurito dell'Olimpico è da brividi. E tra i tifosi iniziano prima di entrare nell'ex Comunale, tra le strade strette e nei controviali che circondano lo stadio, quando, in una mite serata di fine estate, la gens granata si conta e si guarda negli occhi con lo spirito di chi si sente di nuovo in... forma. Riecco la serie A, ma stavolta non per affrontare il neo promosso Pescara battuto nell'esordio casalingo di campionato ma una big, l'Inter, e allora tutto assume un contorno diverso. Non solo, ovviamente, per il fatto che la sfida si gioca di sera, sotto i riflettori, con una luce che come al solito, quasi per magia, rende la palla più veloce e le giocate più spettacolari. Sta di fatto che la sfida all'Inter rappresenta a tutto tondo il ritorno nella massima divisione di un Toro chiamato a dimostrare che i fantasmi del passato sono stati finalmente scacciati. Ventura alla vigilia aveva chiesto alla squadra, più che il risultato, la prestazione. Consapevole del fatto che il pari o l'eventuale vittoria non sarebbero potuti prescindere da una grande prova corale della squadra.
CARICA DA 200 VOLT - Una squadra che si carica già durante l'arrivo allo stadio sul pullman della società. C'è più traffico del solito nell'ultimo tratto che porta all'Olimpico, dai finestrini i giocatori vedono un sacco di bandiere e mentre varcano il cancello dell'impianto c'è una macchia granata formicolante che si muove intorno. Gente di tutte le età infila nei tornelli i biglietti acquistati in settimana. Altro che tifoseria un po' datata, solo luoghi comuni. In coda ci sono tutte le generazioni, dai nonni ai bambini. C'è anche una coppia proprio così composta: una nonna incipriata avvolta in un bandierone del 'Torino Calcio' che tiene per mano il nipote biondo di una decina d'anni, di granata rigoroso vestito. E' un bel segnale anche per il calcio in assoluto il fatto che pure le famiglie tornino a frequentare gli stadi per troppo tempo rimasti in balia delle orde ultrà.
SECONDA SCOSSA - La seconda scossa i granata di Ventura l'avvertono quando iniziano il riscaldamento sul prato verde, dopo che una ventina di minuti prima avevano calpestato l'erba per una passeggiatina antistress mani in tasca. La scarica elettrica raggiunge cuore e petto dei granata appena i palloni escono dalla sacca del magazziniere. Bianchi e compagni, solitamente, tanta gente così sugli spalti erano abituati a vederla al fischio d'inizio dell’arbitro e non tre quarti d'ora prima. E così il primo boato ha il potere di scuotere i cuori e i petti di quei giocatori che un po' di tremarella inevitabilmente l'avevano provata fino a quel momento. Perché una gara di questo livello non l'avevano mai giocata ma solo vista giocare da altri in televisione.
(Tuttosport - Edizione Locale)