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    Toro superiore e sprecone, l'Inter vince grazie ad Handanovic. Inzaghi respira, ma non esce dalla crisi

    Toro superiore e sprecone, l'Inter vince grazie ad Handanovic. Inzaghi respira, ma non esce dalla crisi

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Tre punti senza gloria. E anche senza merito. L’Inter batte all’89’ il Torino che, fino a quel punto, si era accomodato su un punto che gli stava fin troppo stretto. A tenere in partita i nerazzurri ci aveva pensato il tanto vituperato Handanovic (cinque parate decisive), quello che il volubile  pubblico “bauscia” aveva contestato nel derby perché voleva Onana (non certo migliore di lui).

    Il Torino è stato superiore in tutto. Prima di altro nell’organizzazione, poi nel numero di passaggi riusciti, nella pericolosità dei tiri in porta, nell’attenzione difensiva, nell’abilità nella manovra, nella capacità delle ripartenze.

    Nel primo tempo l’Inter non ha mai tirato in porta, in tutta la gara l’ha fatto tre volte: una con Dzeko (debole, parato), un’altra con Skriniar (testa, deviato) e la terza - in occasione del gol - con Brozovic, da dentro l’area, quando a spingere i nerazzurri era la forza della disperazione. Per loro fortuna, Barella ha mantenuto la lucidità e ha scodellato un lancio millimetrico per l’inserimento di Brozovic che ha tocchettato in rete

    In tutto questo, clamorosa l’indecisione del giovanissimo Ilkhan (sostituto di Linetty) che si è fatto sorprendere alle spalle. A dire il vero, mi è sembrato che il suo mancato intervento (era davanti a Brozovic) sia nato dalla paura di colpire l’avversario nel caso in cui il croato avesse messo il proprio piede davanti.

    Esitazione fatale che al Toro è costata un punto. Ma non avere trovato il gol nelle molte occasioni precedenti (oltre alle parate di Handanovic ci sono state altre situazioni di possibile vantaggio) è probabilmente la colpa più grave. Con maggiore convinzione, anche e soprattutto nella fase finale, la vittoria - strameritata sul piano del gioco - sarebbe potuta arrivare.

    Simone Inzaghi, per il quale ho spezzato una lancia alla vigilia, ha ricacciato in gola agli interisti più oltranzisti i fischi che si erano levati copiosi alle fine del tempo, che ad una ventina di minuti dalla fine si sono riascoltati e che, sicuramente, avrebbero sommerso San Siro di fronte ad un modesto 0-0.

    L’Inter non è guarita, ma la crisi, per il momento, è allontanata. Martedì si torna in Champions contro l’abbordabile Vitoria Plzen e un altro successo, questa volta esterno, aumenterebbe la fiducia e farebbe ritrovare un barlume di entusiasmo. Certo, si procede a vista. Ma intanto la difesa, che pure ha subìto molto perché la fase difensiva è inefficace, non ha preso gol e Skriniar, più di De Vrij, è apparso in leggera ripresa. Bene Bastoni quando è entrato, benino Dimarco. Inzaghi ha ragione a dire che la squadra ha combattuto, ma per vincere non basta solo il colpo del campione, servono idee, coraggio e determinazione, tutti fattori che, al momento, mancano. 

    Primo tempo e occasione solo per il Torino. Vlasic, fa fuori Skriniar e, da dentro l’area, calcia di destro a colpo sicuro. Handanovic, sempre di destro respinge. Per l’Inter solo tiri alti (Lautaro e Brozovic), ma soprattutto una povertà di contenuti allarmante. 

    San Siro fischia sia all’intervallo che all’inizio di ripresa perché, dopo appena due minuti, Vlasic centra per Sanabria, de Vrij si fa superare, e il colpo di testa del granata andrebbe a gonfiare la rete se non ci fosse Handanovic, proteso a volo d’angelo. 

    Dopo l’espulsione rettificata di Sanabria (gomitata al volto di Calhanoglu) che il Var fa derubricare dal rosso di Ayroldi al giallo (correzione opportuna), il Torino va per la terza volta vicinissimo al gol. Una punizione dal limite di Rodriguez è deviata da Barella, Handanovic è già in tuffo, ma rimedia con le gambe

    Il primo squillo (si fa per dire) dell’Inter si colloca al 65’ quando Dzeko chiama alla parata facile Milinkovic-Savic. Passa un minuto e i granata rispondono in tutt’altra maniera. Vlasic calcia forte e il portiere dell’Inter ancora una volta risponde. Handanovic, prima della fine, si supera ancora su Vlasic e sul nuovo entrato Radonjic (intervento straordinario). 

    La sequela di cambi va dal 68’ all’90’. Inzaghi, in slot diversi, inserisce Correa (per Dzeko), Bastoni (per Dumfries), Bellanova (per Dimarco), Mkhitaryan (per Calhanoglu), Gosens (per Darmian). Paro, in panchina al posto di Juric (polmonite), cambia invece Seck con Radonjic, Linetty con Illkan, Rodriguez con Zima e, dopo il gol, Sanabria con Pellegri e Lazaro con Singo.            

    L’Inter, a parte Skriniar, va vicina al gol con una girata di Lautaro (cross di Bastoni) poi ci pensano Brozovic e Barella. San Siro esulta. Una liberazione, ma non definitiva.  



    IL TABELLINO

    Inter-Torino 1-0 (primo tempo 0-0)

    MARCATORI: 44' st Brozovic (I)

    INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Dimarco (32' st Bellanova); Dumfries (23' st Bastoni), Barella, Brozovic, Calhanoglu (32' st Mkhitaryan), Darmian (40' st Gosens); Lautaro, Dzeko (23' st Correa). 

    TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Buongiorno, Rodriguez (31' st Zima); Lazaro (45' st Singo), Lukic, Linetty (24' st Ilkhan), Vojvoda; Seck (24' st Radonjic), Vlasic; Sanabria (45' st Pellegri). 

    ARBITRO: Ayroldi di Molfetta.

    AMMONITI: Brozovic, Lautaro (I); Sanabria, Lukic (T). Recupero: 0' pt, 5' st.

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