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  • Il Torino manda in tilt la Lazio, ma senza Nazionale Immobile non sbaglia un colpo

    Il Torino manda in tilt la Lazio, ma senza Nazionale Immobile non sbaglia un colpo

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    E chi se non la premiata coppia Milinkovic-Immobile poteva salvare in anticulo mortis la Lazio, rimediando il pareggio in rimonta grazie al gol dell’1-1 di Ciro il Grande? Un gol preziosissimo, che ha riportato in equilibrio la sfida aperta dal bel gol di Pellegri, subentrato all’infortunato Belotti. Il Toro può mangiarsi le mani. Per larghi tratti del match aveva fatto la parte del torero, costringendo la Lazio a ripetute rincorse a vuoto e facendo girar palla con euclidea precisione. Verdetto fin troppo generoso per una Lazio per lunghi momenti slabbrata e molle, incapace di creare quel bel calcio frizzante che piace a Sarri. L’ultimo quarto d’ora di gioco in compenso l’ha riportata all’onore del mondo, anche grazie ai cambi (fuori Leiva, Luis Alberto e nel finale anche il fantasma di Anderson, per Cataldi, Basic e Romero). La fiammata finale della premiata ditta Milinkovic-Immobile ha salvato l’onore e un po’ anche la classifica.

    Il finale fiammeggiante aveva segnalato il miracolo di Berisha a negare il pari a Milinkovic e pareva il segno del destino già compiuto. Viceversa il Sergente in pieno recupero si è vendicato alla maniera dei grandi: cross da destra col contagiri sul secondo palo per l’accorrente Immobile, Bremer scavalcato dalla parabola del pallone, Singo bruciato sul tempo, testata di giustezza di Immobile e voilà: gol numero 25 in campionato, trentesimo in stagione, 180esimo in serie A, raggiunto Fabio Quagliarella al tredicesimo posto all times dei cannonieri della serie A. Svestito (per sempre?) l’azzurro della nazionale, Ciro, il biondo arcangelo del gol con la maglia biancazzurra della Lazio non sbaglia un colpo.

    Il Torino in compenso ha tutto il diritto di imprecare. Ha tenuto in mano la partita per quasi tutto il tempo di gioco. E’ passato in vantaggio all’11’ della ripresa con la perentoria capocciata di Pellegri (Belotti out per guai muscolari). Ha impedito alla Lazio di giocare il suo calcio verticale, fatto di ripartenze profonde e si è arreso per mancanza di energie fisiche quando la Lazio alla disperata ha profuso tutto quel che aveva dentro per risalire la corrente. L’uscita forzata di Pobega, implacabile guardiano di Milinkovic Savic, ha avuto il suo peso. Liberato dalla sanguisuga granata il serbo ha confezionato l’assist perfetto per Immobile. Se non si può dire che tutti i salmi finiscono in gloria, certamente evitare la terza sconfitta casalinga aiuterà Sarri a rivedere diversi meccanismi cigolanti della sua squadra. In particolare il centrocampo in cui Luis Alberto e Leiva hanno marciato a giri troppo bassi a fronte dell’esuberanza atletica dei dirimpettai granata, Ricci e Lukic. E sugli esterni è stata spesso notte fonda.  

    Primo tempo abbastanza equilibrato ma con un “penchant” per il Torino. La Lazio è un parallelepipedo che si allunga e si accorcia a seconda delle circostanze di gioco, il Torino è un quadrato che muove i suoi uomini in sincrono, badando a non scoprirsi e a non regalare spazi all’avversaria che in campo largo più far male. Partita decisamente tattica, dunque, si affrontano due filosofie di gioco apparentemente distanti l’una dall’altra ma dopotutto non così dissimili. Sarri chiede ai suoi accelerazioni e verticalizzazioni veloci, Juric (squalificato, sostituito in panchina dal vice, Paro) pretende chiusure puntuali e ripartenze manovrate la non troppo, uno-due e triangoli corti che producono superiorità numerica sugli esterni (bene Aina a destra) e sfociano in servizi centrali per la testa d’ariete del Toro, al secolo il Gallo Belotti. Il capitano granata ha tre volte la palla giusta dalle pareti di Strakosha, ma la manca alquanto banalmente, sbagliando il tempo della deviazione (due volte di testa). In mezzo al campo si accendono vibranti duelli uno contro uno tra Leiva e Lukic, Luis Alberto e Ricci, e soprattutto fra Pobega e Milinkovic, due granatieri che si contendono palloni e spazi usando talvolta gli spigoli. Sulle fasce il Toro è più incisivo e attento, a destra Izzo e Aina montano la guardia a Zaccagni e sull’arrembante Marusic; sul fronte opposto Vojvoda si occupa del frizzante Lazzari, con Rodriguez che tampona su Felipe Anderson e Bremer appiccicato ad Immobile. Brekalo e Lukic funzionano da rampa di lancio mobile per Belotti e finisce che Patric e Acerbi non riescono ad offrire sufficiente appoggio alle uscite palla al piede dei biancocelesti. 
    La prevalenza granata si concretizza dopo 29’, sul corner calciato da Rodriguez svetta il testone di Bremer, pallone alla base del palo, Ricci ribadisce dentro sul rimpallo ma trova le manone protese di Strakosha sotto la traversa. La replica di Milinkovic, in spaccata dalla linea di fondo, non preoccupa Berisha, piazzato sul palo al punto giusto. E’ la prima conclusione verso la porta granata della Lazio. Al minuto 30’ Troppo poco.

    Ripresa. Patric aveva lasciato prima dell’intervallo a Luiz Felipe, poi out anche Belotti per Pellegri. La giostra granata imbarca la Lazio che rincula e subisce e il gol di Pellegri su servizio da destra di Zima, subentrato a Izzo (gli infortunati alla fine saranno quattro: Patric, Belotti, Izzo e Pobega) non è affatto una sorpresa. Da lì in avanti per quasi una mezz’ora la Lazio annaspa, il centrocampo granata detta legge, il gioco di Juric è elementare, ma lineare e assai efficace. Triangoli stretti, uno-due, affondo improvvisi che mandano in tilt la Lazio. Il Toro gioca da squadra, i suoi ragazzi si assistono reciprocamente ed è dura strappar loro il pallone. Sembra tutto deciso e invece…
    Una percussione di Basic quasi alla mezz’ora annuncia la riscossa laziale. La mischia in area di rigore viene risolta con un certo affanno. Una super parata di Berisha su colpo di testa di Milinkovic (sempre lui…) segnala che l’inerzia del match si è capovolta. La Lazio torna padrona del centrocampo, scoccano scintille di nervosismo fra Anderson e Milinkovic, Sarri preferisce non rischiare e toglie il brasiliano sostituendolo col giovanissimo Romero. Paro deve tirare via l’acciaccato Pobega e buttare dentro Buongiorno. Sarà una sostituzione avvelenata per il Toro che libera Milinkovic. L’assist di Milinkovic offre ad Immobile il pallone del 25esimo gol in campionato e alla Lazio il punticino che placa i tifosi e alimenta la fiammella europea. Per poco a Cataldi non riesce il tiro della domenica ma francamente sarebbe stata troppa grazia.

    IL TABELLINO

    Lazio – Torino 1-1 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 10' s.t. Pellegri (T), 45'+2 s.t. Immobile (L).

    Assist: 10' s.t. Rodriguez (T), 45'+2 s.t. Milinkovic (L).

    LAZIO (4-3-3): Strakosha, Lazzari, Patric (dal 42' p.t. Luiz Felipe), Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Lucas Leiva (dal 23' s.t. Cataldi), Luis Alberto (dal 23' s.t. Basic); Felipe Anderson (dal 39' s.t. Romero), Immobile, Zaccagni. All: Sarri.

    TORINO (3-4-2-1): Berisha, Izzo (dal 5's.t. Zima), Bremer, Rodriguez, Vojvoda, Lukic, Ricci, Aina (dal 28' s.t. Singo), Pobega I(dal 41' s.t. Buongiorno), Brekalo, Belotti (dal 1's.t. Pellegri). All.: Paro (Juric squalificato).

    Arbitro: Alessandro Prontera – sez. Bologna

    Ammoniti: 45'+1 s.t. Immobile (L),  45'+1s.t. Lukic (T), 8's.t. Pellegri (T)

    Espulsi: -

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