Il Torino in attacco può ritrovare un figliol prodigo
E se alla fine il suo destino lo vedesse inaspettatamente tornare a casa? Gianmario Comi ha vissuto una stagione diviso tra addirittura quattro club: due quelli che si spartiscono la proprietà del suo cartellino (Torino e Milan), e due quelli in cui ha militato, in prestito, nelle due metà del campionato (Novara e Lanciano). Le vicende professionali successiva alla bella annata con la Reggina sembravano allontanarlo definitivamente dall'alveo granata dove era entrato fin dalla più tenera età.
Invece, il centravanti dell'Under 21 potrebbe ritrovare la società in cui è nato e cresciuto, e dove suo padre Antonio riveste il ruolo di direttore generale (mentre sua sorella Benedetta, nota ballerina e modella, li ha resi proprio ieri rispettivamente zio e nonno di due gemelli). Questo grazie alle norme sulla compilazione delle liste Uefa, che obbligano a scritturare un tot di giovani cresciuti nel proprio vivaio, unitamente al destino incerto delle attuali "riserve" d'attacco del Torino (Barreto, Larrondo, Meggiorini). L'ambiente sarebbe prontissimo a riabbracciare il 22enne figliol prodigo.