Il Torino e il gol: tutto nelle mani di Cerci
Il mercato del Torino sembrava aver lanciato un segnale abbastanza chiaro, a suo tempo. Ai granata manca qualcosa in attacco. Non lo scopriamo di certo ora, ma il derby ne ha dato conferma: il Torino è Cerci-dipendente nel reparto offensivo. Immobile si sacrifica e non poco, ma non trova la via del gol. Meggiorini non è nulla di diverso dall’anno scorso: tanto lavoro anche oscuro, ma poca propensione alla fase finalizzativa. Larrondo non ha avuto nemmeno il tempo di provarci che si è infortunato, ma il suo ‘score’ italiano non lo scrive come un grande bomber di Serie A. E così allora rimane solo Cerci, in attesa che Barreto rientri da squalifica e ritrovi quella vena del gol riscontrata soprattutto nel suo anno d’oro di Bari, con Ventura allenatore e 14 reti messe a segno in un campionato. Cerci, dunque, per vedere alleggerita la pressione dell’attacco dalle proprie spalle deve sperare in un brillante rientro del brasiliano, altrimenti l’unica soluzione plausibile per risolvere questo problema resterà il mercato di gennaio: con una punta di qualità in più, Ventura potrebbe sfruttare meglio il proprio ideale di calcio, anche con il 3-5-2 (e talvolta col 3-4-1-2). Fino a quel momento, però, in casa granata occorrerà ‘tifare’ per Cerci e per il suo momento d’oro, sperando che continui così, nonostante l’inceppamento del derby (dovuto in realtà non a responsabilità sue), un po’ per il suo bene ma soprattutto per quello del Torino, che ha bisogno dei suoi gol e delle sue prodezze.