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    Il Torino è di nuovo Grande: attacco da urlo e 21 milioni di scommesse vinte

    Il Torino è di nuovo Grande: attacco da urlo e 21 milioni di scommesse vinte

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    In attesa della probabile risposta della Roma stasera contro il Bologna, il Torino si risveglia col miglior attacco della Serie A (27 gol) grazie alla cinquina rifilata al Cagliari e ad una prestazione che ha instillato in Mihajlovic e in molti dei suoi calciatori la convinzione che questa possa fare molta strada e guadagnarsi un posto in Europa. Perchè, al di là della scarsa opposizione dimostrata dai sardi, più passano le settimane e più si ha la sensazione che il progetto costruito questa estate dal presidente Cairo e dal ds Petrachi si poggi su basi solide e su una programmazione che, senza richiedere un esborso di denaro eccessivo, inizi a pagare.

    MERCATO AZZECCATO - Bilanci più consistenti andranno fatti più avanti, ma finora molte delle scelte compiute nei mesi scorsi possono ritenersi azzeccate, a partire da quella di un allenatore che ha saputo mettersi alle spalle la deludente esperienza al Milan e rigenerare le motivazioni di un gruppo che con Ventura aveva raggiunto la saturazione. Poi c'è un mercato fatto di cessioni monetizzate nella maniera migliore, come dimostrano i 49,5 milioni di euro incassati per Maksimovic, Glik e Bruno Peres, e reinvestiti con intelligenza. Il Torino ne ha rimessi in circolo poco meno della metà (21,7) puntando anche e soprattutto su giocatori bocciati altrove e per questo in cerca di riscatto, proprio come i granata. Questo raccontano le storie di Ljajic, 5 gol in 8 partite, di un Castan sempre più padrone della difesa, di uno Iago Falqué tornato quello del Genoa, di un Valdifiori come a Napoli non l'hanno mai visto e di un Hart trascinatore dentro e fuori dal campo.




    ANIMA ITALIANAE poi c'è quella riscoperta del talento italiano, da Zappacosta, Barreca e Benassi, passando per Baselli e Belotti, volti del presente e del futuro della Nazionale e protagonisti di un Torino che dà spettacolo e che torna a segnare come quello della stagione 1946/47. Quello Grande, grandissimo nella memoria, a cui questo spera soltanto di avvicinarsi ancora un pochino.

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