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    Il tavolino traballa, ma la Juve vuole chiudere il cerchio sul campo

    Il tavolino traballa, ma la Juve vuole chiudere il cerchio sul campo

    • Gianluca Minchiotti

     

    Prima ancora di essere apparecchiato, scricchiola già il tavolo della pace (o meglio, il tavolino della pace, visto che il casus belli è sostanzialmente lo scudetto del 2006, assegnato a tavolino all'Inter). 
     
    Il presidente dell'Inter Massimo Moratti sente puzza di bruciato dietro l'appello lanciato dal presidente della Juventus Andrea Agnelli e dal presidente del Coni Gianni Petrucci: "Se ci sono i presupposti per un tavolo della pace? Bisogna vedere però che non ci sia nessun coltello sotto il tavolo. Staremo in piedi".
     
    Intorno, poi, il clima non è dei migliori (nebbia a parte): la Lega di Serie A è spaccata fra i club pro Maurizio Beretta (Juventus, Milan, Lazio, Genoa, Catania e Parma) e quelli che chiedono le dimissioni del presidente (Inter, Napoli, Roma, Fiorentina, Palermo, Udinese e Cagliari). In campo, poi, gli arbitri si ergono a protagonisti della giornata: il Cagliari perde contro l'Inter non senza recriminazioni (Ballardini: "A San Siro succede sempre così. Certe situazioni evidenti diventano dubbie e nel dubbio la decisione arbitrale va a favore del più forte. C'è successo altre volte in passato, purtroppo è la triste legge del calcio italiano"); il Milan pareggia a Firenze e si lamenta per un gol regolare annullato a causa di un fuorigioco inesistente e per almeno un rigore negato; il Napoli pareggia con la Lazio e sbuffa per fuorigiocun o inesistente fischiato a Maggio: bloccata un'azione che al 99% avrebbe portato al gol.
     
    Nuovi veleni si aggiungono a quelli stagionali (gli errori in Inter-Napoli; il rigore solare negato alla Juventus contro l'Inter; i mugugni bianconeri per il rinvio di Napoli-Juventus) e ai veleni storici. Altro che coltelli, al tavolino della pace Andrea Agnelli dovrà portare soprattutto attrezzi da falegname, perché la struttura inizia già a cedere prima ancora che gli invitati entrino nella stanza.  
     
    Intanto però Agnelli si può consolare con la squadra, che asfalta il Palermo e ritrova la prima posizione in classifica. La vera chiusura del cerchio di Calciopoli, ha spiegato il massimo dirigente bianconero in settimana, sarà quando la Juventus tornerà a vincere uno scudetto sul campo.  "Noi stiamo facendo questo - ha spiegato oggi Antonio Conte -. Guardiamo al campo per costruire un futuro radioso". 

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