2015 Getty Images
Il super Empoli non era merito di Sarri
Eppure, il super Empoli di Sarri non era merito di Sarri. Lo abbiamo visto quest'anno, è bastata una manciata di partite per comprenderlo in modo definitivo. Al posto di Sarri è arrivato Giampaolo, che certamente si è avvalso del lavoro straordinario del predecessore. Però, attenzione, dal club toscano non se n'è andato solo l'allenatore, ma è partita anche mezza squadra: tre quinti della difesa (Sepe, Hysaj, Rugani), due terzi del centrocampo (Valdifiori, Vecino), più due semi-titolari (Verdi e Tavano). Giusto mezza squadra, come dicevamo. Difficilissimo ripartire, dopo una rivoluzione del genere. Pensate, ad esempio, a quanto ha sofferto la Juventus - che ha preso dei campioni per rimpiazzare quelli partiti in estate - prima di ritrovare il giusto passo.
Eppure l'Empoli non cammina bene come l'anno scorso: va meglio. Con la vittoria di ieri sera a Bologna, al termine di un'altra esibizione gioiello, ha messo in fila quattro vittorie consecutive e s'è arrampicato addirittura al sesto posto in classifica, in piena zona-Europa, non solo davanti al Milan - e vabbè, questo ci può stare - ma a due soli punti di distacco dalla Roma, aspettando le partite di oggi.
Giampaolo sta lavorando sicuramente in modo straordinario, i risultati sono sensazionali, eppure questo non è il suo Empoli, così come quello dell'anno scorso non era l'Empoli di Sarri: l'Empoli è dell'Empoli, una società seria e sana, soprattutto una società che sa scegliere i suoi calciatori e i suoi allenatori.
Stefano Agresti
@steagresti