Una Roma dai mille volti. Quella di Aurelio Andreazzoli ha dimostrato di essere una squadra capace di trasformare il proprio schieramento in base all'avversario ed alla partita in corso: il tecnico toscano ha instillato nella squadra l'abilità di cambiare faccia anche a gara in svolgimento.

L'ultimo esempio in ordine cronologico è il match di Torino: 4-3-3 in fase di attacco e 4-1-4-1 in quella di non possesso, con tantissime piccole accortezze volte ad interrompere il gioco di Ventura. Il lavoro nell'ombra svolto nel corso degli anni ha sicuramente favorito la bravura di Andreazzoli nella lettura delle partite: nelle nove gare disputate sulla panchina giallorossa sono stati moltissimi gli schemi applicati, a cominciare dal 3-5-2 per finire con il 4-3-3, passando per il 4-3-2-1 che si vede spesso durante i novanta minuti.

(Corriere dello Sport - Edizione Roma)