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    Il segretario antimafia: 'La Juve non patteggia, vi spiego perché. Su Agnelli...'

    Il segretario antimafia: 'La Juve non patteggia, vi spiego perché. Su Agnelli...'

    Marco Di Lello, segretario della Commissione Antimafia, torna a parlare del caso Agnelli ai microfoni di Radio Kiss Kiss: "Ho preferito non rispondere al dottor Uva, trovo sorprendente che la Federcalcio sminuisca quanto stiamo facendo dopo aver deferito il presidente della Juventus e altri suoi dirigenti. Penso che in Italia il calcio davvero venga prima di tutto, noi stiamo facendo un lavoro importante su tante cose, ma il livello d’attenzione mediatica su questa indagine è molto alta. Più ci sono partecipazione e trasparenza, più l’indagine può andare avanti. Tutte le settimane studio le carte che ci arrivano dalla Procura e Federcalcio, credo che debba essere interesse di tutti essere uniti al nostro fianco. Il Tribunale Federale darà le sentenze, noi vogliamo lavorare per eliminare questi problemi”. E a proposito delle presunte intercettazioni fantasma: “Noi abbiamo tutto il materiale probatorio, comprese delle intercettazioni di agosto scorso che riguardano il presidente Agnelli ed altri dirigenti della Juventus. Il tema dell'incontro sia un tema che si risolve alla radice, c'è un dirigente della Juventus che ha ammesso di aver accompagnato Dominello e un altro capo ultrà da Agnelli presso la sede della società". 

    NON SI PATTEGGIA - Di Lello spiega anche perché la Juve non vuole patteggiare: "Capisco perché non vogliano patteggiare. Perché l'atto di accusa non solo dice che hanno intrattenuto in violazione della norma rapporti con il tifo organizzato, per quanto vietato. L'atto di accusa dice che hanno collaborato con la criminalità organizzata. Accusa molto grave, capisco che la Juve si voglia difendere. Altrimenti si sarebbe arrivati in tempi brevi al patteggiamento, in presenza di un fatto acclarato".

    ATTACCO A ESPOSITO - Di Lello, segni particolari napoletano, attacca Esposito juventino: "Dovrebbe distinguere la curva dalla Commissione Antimafia. Prima di esprimere giudizi bisognerebbe informarsi di più".

    CONTRO MOGGI - "Approccio singolare, prima identificava il calcio con sè stesso ed ora con Agnelli. Io penso che il compito della giustizia sia quello di andare fino in fondo e sanzionare dove dovesse trovare delle irregolarità. Pecoraro ha svolto un lavoro dettagliato e parla di responsabilità diretta e indiretta della Juventus e del suo presidente. Non spetta a me esprimere giudizi, a me spetta il compito di indagare. Vorremmo riuscire ad eliminare il bagarinaggio".

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