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Il segretario antimafia: 'La Juve non patteggia, vi spiego perché. Su Agnelli...'
NON SI PATTEGGIA - Di Lello spiega anche perché la Juve non vuole patteggiare: "Capisco perché non vogliano patteggiare. Perché l'atto di accusa non solo dice che hanno intrattenuto in violazione della norma rapporti con il tifo organizzato, per quanto vietato. L'atto di accusa dice che hanno collaborato con la criminalità organizzata. Accusa molto grave, capisco che la Juve si voglia difendere. Altrimenti si sarebbe arrivati in tempi brevi al patteggiamento, in presenza di un fatto acclarato".
ATTACCO A ESPOSITO - Di Lello, segni particolari napoletano, attacca Esposito juventino: "Dovrebbe distinguere la curva dalla Commissione Antimafia. Prima di esprimere giudizi bisognerebbe informarsi di più".
CONTRO MOGGI - "Approccio singolare, prima identificava il calcio con sè stesso ed ora con Agnelli. Io penso che il compito della giustizia sia quello di andare fino in fondo e sanzionare dove dovesse trovare delle irregolarità. Pecoraro ha svolto un lavoro dettagliato e parla di responsabilità diretta e indiretta della Juventus e del suo presidente. Non spetta a me esprimere giudizi, a me spetta il compito di indagare. Vorremmo riuscire ad eliminare il bagarinaggio".