Redazione Calciomercato
Il ritorno a San Siro di Stankovic, il braccio armato dell'Inter di Mourinho
Nel riavvolgere il film dello Stankovic nerazzurro emergono soprattutto il suo contributo da jolly di centrocampo - trequartista, mezzala, persino mediano - e la sua completa identificazione con la causa interista. Per Dejan, l’Inter è tutto. Parte con Mancini - che già era stato compagno alla Lazio - trova in Mourinho l’allenatore che più sa tirargli fuori il meglio, per chiudere negli ultimi anni con Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri e Stramaccioni, in un’ultima stagione che gli riserva ben poche soddisfazioni (sono soltanto 3 le presenze in campionato nel 2012-13). Complessivamente con la maglia dell'Inter ha collezionato 326 presenze e 42 reti, vincendo cinque scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Champions League e una Coppa del mondo per club. Ma più della contabilità dei trofei vinti e delle imprese firmate - prima fra tutte il Triplete - con Stankovic i tifosi dell’Inter trovano un soldato che mai farebbe un passo indietro. E’ nel suo carattere, è la cifra del suo temperamento.
A molti è rimasto negli occhi il suo gol segnato da centrocampo, al volo, colpendo un pallone che il portiere Amelia aveva indirizzato a casaccio: è suo il quadro più bello di un Genoa-Inter dell’ottobre 2009, anche se - scherzando, si intende - Josè Mourinho, quando si sono incrociate Sampdoria e Roma una settimana fa, l’ha definito un “gol di mer**”. L’allenatore della sua vita è stato senza ombra di dubbio Mourinho. Strettissimo il legame tra i due, con Mou che - come spesso gli succede - è diventato una sorta di maestro anche fuori dal campo. Nell’Inter del Triplete tanti erano i campioni - da Milito a Sneijder, da Samuel a Eto’o - ma il braccio armato di quella squadra era proprio Dejan, che per Mourinho si sarebbe gettato nel fuoco. Massimo Moratti disse che Stankovic era un “giocatore passionale” e proprio quella caratteristica gli è rimasta addosso, oggi che ha intrapreso la carriera di allenatore. L’Inter gli è rimasta nel cuore, o forse è meglio dire che non se n'è mai andata, San Siro è stato per lungo tempo il suo regno, la sua arena personale, il ring dove - arrotolandosi le maniche della maglia - è sempre salito, mettendo davanti ai propri interessi personali quelli della squadra. E’ per questo che - per il popolo dell’Inter - Dejan Stankovic rimane un’icona.