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    Il riscatto di Trieste: prima la promozione, poi l'Europeo

    Il riscatto di Trieste: prima la promozione, poi l'Europeo

    • Francesco Bevilacqua
    C'è una città in Europa che è impregnata di storia più di quanto lasci credere. Ogni vicolo, palazzo, muro respira da anni il soffio dei secoli che l'hanno modellata, formata, costruita. E' Trieste, primo golfo italiano sul Mar Adriatico che quest'estate finalmente avrà addosso i riflettori del calcio europeo. Il girone B di Euro Under21 (con Serbia, Austria, Germania e Danimarca) sarà infatti disputato nel capoluogo giuliano rendendo giustizia a uno stadio bellissimo ma privo di appuntamenti dal calibro internazionale fino ad oggi.

    UNIONE - La squadra della città è - come noto - la Triestina, che però gli abitanti chiamano confidenzialmente Unione poiché nata nel 1918 per sugellare l'annessione di Trieste all'Italia. Dopo la seconda guerra mondiale la cittadina esce deflagrata dal conflitto e divisa in due dalla cortina di ferro. La Zona A era in mano agli Alleati che amministravano il porto e la linea di comunicazione ferroviaria con l'Austria; la Zona B era invece sotto il controllo jugoslavo. Era il 1947 e la Triestina militava in Serie A nell'allora stadio Littorio che ha ospitato i Mondiali di calcio del 1934 (i primi vinti dall'Italia) ribattezzato "Comunale" dopo il Fascismo e che ora è intitolato a Giuseppe Grezar, eroe triestino del Grande Torino vittima di Superga. L'impianto, vicino al quale nel 1993 è sorto il Nereo Rocco, è situato nella zona est della città, Valmaura, tristemente passata alla storia per l'unico forno crematorio in territorio italiano durante il Fascismo e Nazismo.

    RETROCESSIONE - Gli Alleati, per evitare tensioni scaturenti dal confine con la Zona B, vietarono all'Unione di disputare a Trieste le partite casalinghe di quel campionato costringendo la squadra a giocare le 11 gare rimanenti a Udine. La "trasferta forzata" costò carissimo agli alabardati che finirono ultimi retrocedendo in serie B. Fu un insuccesso inaccettabile perché nella stessa città, nella zona sotto il controllo titino, militava l'Amatori Ponziana iscritta però non nel campionato italiano bensì in quello jugoslavo forte dei soldi spediti da Belgrado che finanziava quello che non era altro che un avamposto slavo in Italia. Questo fatto, inedito nella storia del calcio, assieme al bisogno della città di riconnettersi con un Paese in ricostruzione, convinse l'allora presidente della Triestina, Leo Brunner, a scrivere ai dirigenti delle altre società di Serie A chiedendo il ripescaggio dell'Unione perché "la causa della Triestina rappresenta la causa di tutti gli italiani".

    RIPESCAGGIO - La decisione, unanime, ha del clamoroso: per la prima e unica volta in Italia una squadra retrocessa verrà reiscritta in Serie A. E' l'esempio che il calcio, oltre ad assecondare le onde sul tessuto della storia, lo ricuce e con i soldi che arrivavano direttamente dall'Ufficio per le zone di confine, si mise su la squadra per la stagione del 1947-1948 a partire dall'ingaggio dell'allenatore: il triestino Nereo Rocco.

    ROCCO - Su Rocco, il cui nome è italianizzato dall'austriaco Roch, esiste un'antologia di storie infinita. Il Paròn "inventò" il libero all'italiana, modello che plasmò anche al Milan dove nel 1963 vinse la prima delle due Coppe dei Campioni con i rossoneri, alzata peraltro da un altro triestino, il capitano Cesare Maldini. A Trieste, con una squadra retrocessa un anno prima, Rocco riuscì ad arrivare secondo solamente all'invincibile Grande Torino, qualche mese prima di quel 4 maggio 1949 che si portò via la formazione italiana probabilmente più forte di sempre.

    OGGI - Oggi la Triestina sta cercando di riconquistarsi una piazza in Serie B, via playoff, che giocherà a partire dal 29 maggio: solo sedici giorni prima del fischio d'inizio degli europei Under21, ospitati anche al Rocco, rimesso a nuovo per l'occasione. L'impianto, che può ospitare 21.000 persone, ha subìto interventi del valore di 7 milioni di euro, stanziati dalla UEFA: rifacimento del manto erboso, seggiolini, spogliatoi e due maxischermi di cui la Triestina beneficierà una volta terminata la kermesse continentale.

    GIRONE B - Nel girone B che verrà disputato tra Trieste e Udine (sede della finalissima del 30 giugno) sono iscritte Germania, Danimarca, Serbia ed Austria. Squadre generose di talenti emergenti (Luka Jovic tra tutti): un ottimo primo passo per risollevare la storia sportiva di una città che sotto due dita di polvere, si scopre meritare un palcoscenico europeo, se non mondiale.

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