Il rigore di Osvaldo: 'Diamo i giusti meriti a Romero'
Nell’amaro esordio in serie A come allenatore in prima di Aurelio Andreazzoli c’è lo zampino del portiere blucerchiato Romero. L’argentino sta crescendo in affidabilità e il lavoro tecnico svolto con i preparatori dei portieri che si sono alternati sui campi di Bogliasco sta sicuramente dando buoni frutti.
Il campionato cadetto è sicuramente servito tantissimo al portiere argentino per calarsi al meglio nella mentalità del nostro calcio e quest’anno sembra quello della definitiva consacrazione. Per calciomercato.com mister Claudio Rapacioli, presidente di Apport, analizza la prova del numero 1 doriano in occasione del rigore parato ad Osvaldo: “Gli spettatori spesso credono che il rigore parato sia sempre frutto dell’errore di chi calcia, senza considerare quanto il portiere, con suoi atteggiamenti e finte, possa influire in tale situazione. Osvaldo, dopo aver scalzato il rigorista principale della Roma, posiziona la palla sul disco e parte con un rincorsa abbastanza lunga e veloce, ma un paio di metri prima del pallone (quindi troppo presto) rallenta e alza la testa come se guardasse il portiere. Romero esegue un’ottima finta sulla sua destra, per poi andare sul lato opposto. Osvaldo, convinto di aver ormai spiazzato il portiere, non calcia con la dovuta potenza e precisione e il numero 1 della Samp non ha alcuna difficoltà a neutralizzare la palla alla sinistra, in una zona molto prossima a quella di partenza. Osvaldo si è sentito troppo sicuro e ha un po’ sottovalutato il portiere blucerchiato e le sua abilità"