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    Il Real Madrid sfrutta 5' di blackout di un buon Napoli: Ancelotti si prende la rivincita

    Il Real Madrid sfrutta 5' di blackout di un buon Napoli: Ancelotti si prende la rivincita

    • Alberto Polverosi
    Il dolce ritorno di Carlo Ancelotti a Fuorigrotta. Ha portato con sé una delle migliori versioni del suo Real e l’ha mostrata agli occhi dei napoletani. Ma solo per un tempo, il primo, durante il quale il Napoli si è visto poco perché il Madrid lo ha spinto indietro, messo in affanno e costretto a subire. Nella ripresa è cambiata la scena, la squadra di Garcia ha fatto una partita vera, da squadra piena d’orgoglio, di forza, ma sempre lucida. Ha perso solo perché ha concesso al Real appena 5 minuti e siccome una squadra che ha vinto per 14 volte la Coppa dei Campioni/Champions League sa sempre come sfruttarli è tornato a casa con i 3 punti. In assoluto, è stata una partita bella, una partita da Champions, con gol, gioco, ritmo, intensità. Di maggior qualità gli spagnoli, di grande vigore atletico e temperamento i napoletani.

    GIOCO REAL, GOL NAPOLI - I campioni d’Italia hanno segnato mentre stava giocando solo il Real. Precisiamo: giocare, per i madridisti, significa dare spettacolo. Palla-gol di Rodrygo dopo 6 minuti e paratona di Meret, occasione di Bellingham dopo 10', rovesciata di Rodrygo deviata in angolo dopo un quarto d’ora. Poi, al primo vero attacco del Napoli, il cross di Olivera è stato deviato in angolo. Dalla bandierina Zielinski, uscita a vuoto di Kepa, colpo di testa di Natan, traversa, colpo di testa di Østigård, sul piccolo Carvajal, gol.

    QUEL FENOMENO DI BELLINGHAM - Ma come stava giocando prima di subire la rete, così ha continuato il Real, come se non fosse successo niente, con naturalezza, con calma, con la padronanza dei forti, di chi sa di essere superiore e vuole dimostrarlo, non ostentarlo. Qualità, non spocchia. Era un piacere guardare quei fenomeni in campo e su tutti Jude Bellingham, vent’anni compiuti da tre mesi. Ha intercettato un passaggio corto e lento di Di Lorenzo poco fuori area e ha lanciato Vinicius che ha piazzato la palla sul palo lontano dove Meret non poteva arrivare. Era solo l’antipasto. Sette minuti dopo, gol da manicomio dell’inglese che è partito palla al piede, ha evitato Anguissa, Lobotka e per ultimo Østigård in area napoletana, davanti a Meret il gesto più semplice, la palla dentro. Qualcuno dice che sia arrivato da Marte. No, troppo vicino alla Terra. Forse da Plutone.

    ANCORA REAL - La squadra di Ancelotti non si è fermata e ha continuato a produrre occasioni da rete. Ma anche il Napoli è andato vicino al 2-2 con un colpo di testa di Osimhen respinto da Kepa. Il Napoli riusciva a ripartire con Politano e talvolta con Kvaratskhelia, ma in mezzo dominava il Real con Kroos, pur marcato a uomo da Anguissa, Valverde e soprattutto Bellingham che, da trequartista puro, cuciva, creava, rifiniva e concludeva. Quando Lobotka, geograficamente il più vicino al giovane inglese, incontra le difficoltà a manovrare come gli è capitato in questa partita, per il Napoli è un problema serio. La squadra di Garcia si opponeva con tutte le energie, ma nel palleggio, che pure è una prerogativa dei campioni d’Italia, prevaleva nettamente il Real. Al 45', i madridisti avevano raggiunto il 57 per cento di possesso palla, con 14 tiri a 9 e soprattutto col 94 per cento di passaggi riusciti. Di errori tecnici (se si esclude Kepa...) manco a parlarne.

    SCENA RIBALTATA - Dagli spogliatoi è riemerso un Napoli ben diverso. Non ci stava a perdere così, da sottomesso. Il rigore con cui Zielinski ha riportato la sua squadra sul 2-2 è stato segnalato a Turpin dal suo collega Bisard al Var: in un contrasto con Osimhen, Nacho ha toccato la palla con la mano. Un rigore di questi tempi. Nemmeno il pareggio, raggiunto dopo 9', ha soddisfatto il Napoli che ha continuato ad attaccare, agevolato anche da un chiaro calo atletico del Real. Ancelotti ha provato con due cambi, Modric per Kroos e Mendy per Camavinga, ma il Napoli non ha mollato. Ora vinceva i duelli, i contrasti e sulle seconde palle arrivava per primo. Proprio tutta un’altra partita. Ma appena ha rallentato, appena ha lasciato che il Real mettesse il naso fuori dalla sua metà campo, è stato punito. Doppia palla-gol di Vinicius e Bellingham nella stessa azione e subito dopo una sassata da 25 metri di Valverde, deviata prima da Olivera, poi con un mano da Meret sulla traversa, la palla è schizzata sulla schiena del portiere ed è entrata in rete. Garcia ha tentato il grande colpo nel finale, era già entrato Raspadori al posto di Zielinski e ha messo dentro anche Simeone per Anguissa. E’ finita col Real assediato, ma con la vittoria volata a Madrid insieme al primo posto a punteggio pieno del girone. Per il Napoli molto si deciderà alla prossima a Berlino contro l’Union di Bonucci.

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