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    Il Real Madrid è ancora potente e l’indecente arbitro Stieler lo aiuta. Ma l’Atalanta può rovesciare lo 0-1

    Il Real Madrid è ancora potente e l’indecente arbitro Stieler lo aiuta. Ma l’Atalanta può rovesciare lo 0-1

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Non c’è niente da fare. Il Real Madrid è ancora un club potente - in patria come in Europa - e purtroppo, nel 2021 e con il Var a bordo campo, esistono arbitri che ne subiscono il fascino danneggiando il calcio e gli avversari. Se non fosse così, un soggetto come l’arbitro Stieler non potrebbe andare in giro per conto dell’Uefa a spianare la strada a grandi o ex grandi in evidente difficoltà, tanto da indirizzare la partita palesemente contro l’Atalanta. Il tedesco è stato indecente sia per la decisione di espellere, dopo appena 18 minuti, l’atalantino Freuler, sia per la gestione dei cartellini gialli, almeno un paio dei quali (Nacho su Maehle e Modric su Pessina) risparmiati ai giocatori del Real, dopo falli evidenti e inequivocabili. Freuler ha steso Mendy al limite dell’area con un intervento volontario, ma per nulla cattivo. Il rosso non sarebbe mai dovuto essere estratto, anche perché mancavano completamente i presupposti per la chiara occasione da gol (c’era un difensore arretrato che avrebbe potuto recuperare). Così quando l’ineffabile Stieler ha decretato l’espulsione del centrocampista svizzero non ho potuto non abbandonarmi a qualche pensiero malizioso.

    Il Real, senza nove titolari, avrebbe rischiato l’osso del collo contro un’Atalanta nel suo migliore momento e allora l’arbitro ha pensato preventivamente di “sbagliare” con una decisione assurda e inqualificabile. L’Atalanta, che ha giocato una partita difensiva di grande qualità, sarebbe potuta andare in Spagna ancora con qualche possibilità di passare il turno se Mendy, sempre lui, a quattro minuti dalla fine e quando Gasperini aveva deciso di difendere a 5, non avesse mirato l’angolo alla sinistra di Gollini, con un tiro a giro dal limite dell’area.

    Così è finita con una sconfitta amarissima una partita che non è mai nata. Né come l’Atalanta voleva, né come il Real pensava. Certo, nella gara di ritorno, sperando di rimanere in parità numerica, l’Atalanta avrebbe la possibilità di segnare almeno un gol, ma mi risulta difficile pensare che i bianchi non facciano altrettanto, soprattutto se dovessero recuperare Benzema.

    Per Gasperini un dispiacere e una lezione. Il primo è di non aver potuto mostrare quanto l’Atalanta sa fare al meglio, ovvero pressare in avanti, agire con l’intensità di un tornado e sbattere un paio di palloni nella rete avversaria. La seconda è riconducibile alle sue stucchevoli lamentele con gli arbitri italiani (è tra gli allenatori più espulsi). Avrà capito che gli stranieri sono molto peggio. E mi fermo qui per ragioni di buongusto.

    In undici contro dieci è stata una partita brutta e noiosa, con il Real a fare un sonnolento possesso palla e l’Atalanta sempre in grado di interdire, raddoppiare e respingere. Purtroppo non di ripartire se si eccettua una conclusione di Muriel fuori di un paio di metri. L’espulsione di Freuler ha costretto Gasperini a cambiare spartito e posizioni. Subito ha fatto scaldare Pasalic, ma lo ha inserito solo quando Zapata si è infortunato alla coscia sinistra. A quel punto, Pessina, schierato trequartista, è arretrato in mezzo al campo al posto di Freuler e contrastando a uomo Modric, con Pasalic dietro a Muriel (3-4-1-1). Nonostante la superiorità numerica, il Real non è andato oltre un paio di tentativi (deviati) di Isco e Vinicius. L’occasione più grossa, invece, è capitata sulla testa di Casemiro con strepitosa deviazione di Gollini (46’). Ancor più nitide, a inizio di ripresa, le opportunità per Modric (puntata deviata) e Vinicius (tocco da un passo sventato ancora da Gollini.

    A quel punto (56’) Gasperini ha deciso di giocare senza punte (via anche Muriel) e di inserire Ilicic sia per tenere palla e farsi fare qualche fallo, sia per provare la carta del finto centravanti. Lo sloveno, purtroppo, non è proprio al meglio, non è mai entrato in partita, ha perso quasi tutti i palloni giocabili ed ha finito per essere sostituito a sua volta da Malinovskyi poco prima del gol di Mendy. Ilicic non ha preso bene la sostituzione, ma Gasperini, privo di un uomo in panchina che attaccasse la profondità, non poteva fare altrimenti. Anzi, benedetto sia quell’allenatore che non dipende dai giocatori.

    Però perdere così, a quattro minuti dalla fine, è un peccato, anche perché è stato profondamente ingiusto. Ma, se c’è un dio del calcio, l’Atalanta merita un’altra possibilità. E a Valdebebas, chissà, potrebbe ripetere quel che fece a Liverpool e ad Amsterdam. Eliminando il Real


    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Atalanta-Madrid 0-1 (primo tempo 0-0)


    Marcatori: 41' s.t. Mendy (R) 

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Romero, Djimsiti, Mæhle (40' s.t. Palomino), de Roon, Freuler, Gosens, Pessina, Muriel (10' s.t. Ilicic (40' s.t. Malinovskyi)), Zapata (30' p.t. Pasalic). All. Gasperini

    Real Madrid (4-3-3): Courtois, Lucas Vazquez, Varane, Nacho, Mendy, Kroos, Casemiro, Modric, Asensio (31' s.t. Arribas), Isco (31' s.t. Hugo Duro), Vinicius Junior (12' s.t. Mariano). All. Zidane

    Arbitro: Tobias Stieler (GER) 

    Ammoniti: 23' p.t. Casemiro (R), 10' s.t. Mendy (R), 26' s.t. Gosens (A)

    Espulsi: 18' p.t. Freuler (A)

     
     

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