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Il rapporto difficile con il padre, i tatuaggi, le difficoltà con l'inglese: chi è Jacobs, l'uomo più veloce al mondo
Quando lo scorso marzo si è presentato agli Europei di Tortun, in Polonia, per prendersi l’oro indoor nei 60 metri in 6”47 (miglior prestazione mondiale e nuovo record italiano) si era capito che questo poteva essere il suo anno. Un’ascesa veloce, confermata nei tempi: 9”95 il 13 maggio a Savona, ritoccato in 9”94, poi 9”84, infine 9”80 nelle notti di Tokyo. La riconciliazione con il papà, con il quale il rapporto è stato burrascoso per tanti anni (“Non è ancora tutto risolto però almeno adesso ci parliamo: il traduttore di Google mi dà una mano con l’inglese…”), gli ha dato serenità. L'ha liberato mentalmente. I tatuaggi raccontano la sua vita, l'amore per la moglie e per i tre figli, le gioie e le sofferenze, ora dovrà trovare spazio per incidere 1 agosto 2021 sulla pelle. Il giorno della salita sull’Olimpo.
A fine gara è stato un'esplosione di gioia. Davanti alle tv italiane, meno di fronte ai media internazionali. Colpa dell'inglese un po' maccheronico, come aveva ammesso qualche mese fa: "A 18 mesi ero in Italia, i miei figli sono nati qui, mi sento italiano in ogni cellula del mio corpo, tanto che con l’inglese sono in difficoltà!". Non è un problema Marcell, parlano i tuoi occhi. Battono i nostri cuori.