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    Il rapporto difficile con il padre, i tatuaggi, le difficoltà con l'inglese: chi è Jacobs, l'uomo più veloce al mondo

    Il rapporto difficile con il padre, i tatuaggi, le difficoltà con l'inglese: chi è Jacobs, l'uomo più veloce al mondo

    • Federico Zanon
    L’uomo più veloce del mondo è un italiano. Marcell Jacobs ha vinto la medaglia d’oro nei 100 metri alle Olimpiadi, correndo in 9″80 e scrivendo la storia. Nato al El Paso (Texas) nel 1994, cresciuto a Desenzano del Garda, dove è arrivato quando aveva un anno e mezzo, è figlio di papà Lamont, ex militare dell’Us Army alla base di Vicenza, e di mamma Viviana, che il giorno dopo l’impresa in batteria ai Giochi di Tokyo aveva rivelato il piano segreto del figlio: “L’obiettivo di Marcell è scendere sotto 9”90”. Ci era già riuscito nella semifinale, con 9’’84, il primato europeo, che gli aveva permesso di diventare il primo italiano ad accedere alla finale dei 100 nella storia delle Olimpiadi, si è superato in finale, entrando nella leggenda. 

    Quando lo scorso marzo si è presentato agli Europei di Tortun, in Polonia, per prendersi l’oro indoor nei 60 metri in 6”47 (miglior prestazione mondiale e nuovo record italiano) si era capito che questo poteva essere il suo anno. Un’ascesa veloce, confermata nei tempi: 9”95 il 13 maggio a Savona, ritoccato in 9”94, poi 9”84, infine 9”80 nelle notti di Tokyo. La riconciliazione con il papà, con il quale il rapporto è stato burrascoso per tanti anni (“Non è ancora tutto risolto però almeno adesso ci parliamo: il traduttore di Google mi dà una mano con l’inglese…”), gli ha dato serenità. L'ha liberato mentalmente. I tatuaggi raccontano la sua vita, l'amore per la moglie e per i tre figli, le gioie e le sofferenze, ora dovrà trovare spazio per incidere 1 agosto 2021 sulla pelle. Il giorno della salita sull’Olimpo. 

    A fine gara è stato un'esplosione di gioia. Davanti alle tv italiane, meno di fronte ai media internazionali. Colpa dell'inglese un po' maccheronico, come aveva ammesso qualche mese fa: "​A 18 mesi ero in Italia, i miei figli sono nati qui, mi sento italiano in ogni cellula del mio corpo, tanto che con l’inglese sono in difficoltà!". Non è un problema ​Marcell, parlano i tuoi occhi. Battono i nostri cuori.

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