Alvarez ha svoltato l’Argentina: due gol per 'cancellare' Lautaro
LA FOTO CON LEO - Nella provincia di Cordoba da piccolo Julian era soprannominato Araña, il ragno. “Quando giocava sembrava avesse più di due gambe" raccontano da quelle parti. Quel nomignolo Alvarez se lo porta dietro ancora oggi con tanto di esultanza ad hoc ed emoticon sui suoi profili social. Scorrendo i post Julian ripercorre la sua vita tra River Plate, Manchester City e Argentina. C’è anche una foto di sette anni fa: lui, i due fratelli e l’idolo di sempre Leo Messi: ‘Gracias por todo’ scriveva Julian. Oggi il messaggio è lo stesso, ma gliel’ha detto a voce. In semifinale di un Mondiale.
NEL REAL MADRID - Il calcio regala sogni, e a volte li spezza. A 11 anni Alvarez fa un provino col Real Madrid e lo supera. Rimane un mese in Spagna insieme alla famiglia, ma il tesseramento salta perché l’età minima era 13 anni. Nel 2018 ci tornerà vincendo la Libertadores al Bernabeu. Da protagonista? No, da debuttante in una gara internazionale. Sulle tribune 62mila persone, dall’altra parte il Boca Juniors che lo aveva scartato in un provino da piccolo.
SUPERCLASICO - A proposito di Superclasico: ‘È la partita della mia vita’ aveva detto dopo un River-Boca deciso da una sua doppietta. Stavolta però l’ha fatta in un Mondiale. In semifinale. Vicino all’idolo di sempre. Sullo sfondo il popolo argentino che lo applaude: ‘Gracias por todo Julian’