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    Torino, il tesoretto di Cairo è per Zarate

    Torino, il tesoretto di Cairo è per Zarate

    • Alessandro Salvatico
    La verità è che, quando gioca, Mauro Zarate gioca bene; il motivo per il quale Allardyce lo faccia quasi sempre restare seduto sulla panchina del West Ham è misterioso, a parte quello legata alla concorrenza di qualità nel reparto avanzato. La verità è anche che, per quanto gli sia stato imposto un religioso silenzio, l'attaccante continui a vedere di buonissimo occhio la corte serrata che il Torino sta facendo a lui, al fratello che ne rappresenta gli interessi (entrambi, un mese fa, si lasciarono andare ad ammissioni pubbliche in tal senso), e agli stessi Hammers.

    ZARATE CI STA, MA MANCA L'ACCORDO CON IL WEST HAM - La verità è anche che il necessario taglio dell'ingaggio attualmente percepito da Zarate non viene visto come un ostacolo insormontabile, nè da parte del giocatore (disposto a veder calare l'attuale stipendio di 1,7 milioni di euro a stagione) nè del Torino stesso (che con l'aggiunta di alcuni bonus lo manterrebbe comunque sopra il salary cap societario, arrivando a 1,2 circa). Quel che manca è l'accordo con il club inglese: il West Ham ha scucito 4 milioni di euro per strapparlo al Velez, solo ad agosto; non vuole perdere un centesimo dell'investimento.

    IL TESORETTO DI CAIRO C'E' - Cairo sarà disponibile ad arrivare a cifre simili? Teoricamente sì, come confermato anche dallo stesso presidente granata (LEGGI QUI): il presidente del club di via Arcivescovado ha parlato di un "tesoretto" accumulato nel mercato estivo grazie alle cessioni di Cerci e Immobile, una cifra vicina ai 6 milioni; a questa vanno aggiunti i 2 entrati in cassa con il passaggio del turno in Europa League. Quello di Maurito non sarebbe l'unico acquisto necessario a gennaio per rinforzare un organico deficitario, ma la disponibilità per riuscirci esiste; altro elemento più aleatorio, ma ugualmente necessario, sarà invece la volontà.

     

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