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Il ritorno al gol di Haller è un inno alla vita. Un 'vero' colpo di testa nella Giornata Mondiale contro il cancro
FINALMENTE HALLER - Minuto 51. Il Dortmund conquista un calcio d’angolo. Dalla bandierina, Julian Brandt si appresta a calciare. Parte uno spiovente in mezzo. Haller salta indisturbato in mezzo all’aria e di testa firma la rete del 3-1 per i gialloneri. Il centravanti ivoriano ha potuto così festeggiare il suo rientro dal primo minuto in un match ufficiale, siglando la sua prima rete con la maglia del Borussia. Un rientro aspettato, desiderato, voluto dopo il calvario vissuto per colpa del tumore ai testicoli. Per mesi, l’ivoriano è stato lontano dai campi a combattere contro un male che si era preso possesso non solo della sua carriera ma anche della sua stessa vita. E allora l’urlo liberatorio, l’abbraccio dei compagni e del muro giallo del Westfalen Stadion assumono un significato ed un valore ancora più intenso.
QUELLA STRANA COINCIDENZA - La rete stessa di Haller, in realtà, sembra essere un’amara quanto dolce coincidenza della vita. Haller, protagonista in prima persona del dolore che un cancro possa portare con sé, che sigla il suo primo gol in data 4 febbraio. Una data simbolica e per nulla casuale. Infatti, oggi è la giornata mondiale contro il cancro – World Cancer Day coordinato dall’Unione per il controllo internazionale del cancro (UICC) -. Ed allora ecco che il colpo di testa di Haller diventa un inno alla vita, alla speranza. La speranza di reagire, di tornare a vivere, di superare un ostacolo che può sembrare insormontabile. Perché dal cancro si può uscire, dal cancro si reagisce. Il cancro può essere mandato a quel paese. Chiedere agli scarpini di Haller per conferma. ‘Fuck cancer’ recitano. Una scritta, in un giorno come questo, più emblematica che mai. Perché Haller è tornato a giocare. Haller è tornato a vivere. E a fare ciò che sa fare meglio: segnare ed esultare.