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    Il piano 'salva San Siro': come Sala vuole convincere Milan e Inter a restare al Meazza

    Il piano 'salva San Siro': come Sala vuole convincere Milan e Inter a restare al Meazza

    • Gabriele Stragapede
    Giornata importante per lo stadio Giuseppe Meazza. Nell’aula del Consiglio comunale di Milano, quest’oggi,  verranno svelati i dettagli del progetto di ristrutturazione di San Siro, elaborato dallo studio di architettura e ingegneria Arco Associati di Giulio Fenyves e promosso dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Alessandro De Chirico. Come riportato da Libero, il piano di ristrutturazione (nel caso in cui fosse realizzato) dovrebbe portare a un investimento da 300 milioni di euro.

    IL PROGETTO – Ma come si articola questo progetto? Lo studio di architettura, come approfondito da Calcio&Finanza, ha ritenuto opportuno dividere le fasi di lavoro su diverse aree, differenti l’una dall’altra. Ci sarebbero, dunque, dei cantieri principali e altri secondari che permetterebbero di affrontare ogni area dello stadio in momenti distinti e separati. La ristrutturazione che coinvolgerebbe San Siro sarebbe rigenerativa, ma allo stesso tempo leggera, mantenendo per il 95% le strutture già esistenti. Il progetto eliminerebbe circa 3.000 posti per ogni cantiere, ma andrebbe a rinnovare anche il manto erboso (con l’inserimento di elementi tecnologici) e ad aggiungere un’infrastruttura di copertura totalmente nuova, in aggiunta a quella già esistente, che limiterebbe maggiormente l’inquinamento acustico.

    LA NOVITA’ – La reale novità di questo piano riguarda la possibilità di rimanere a San Siro per le due società meneghine. Infatti, Inter e Milan potrebbero disputare le proprie gare interne (con una capacità lievemente ridotta) all’interno dell’impianto durante i lavori di ristrutturazione. Un nodo da sciogliere importante per i due club che si risolverebbe grazie a questo progetto. Lo studio Arco Associati permetterebbe di ridurre ai minimi termini i disagi durante le partite e non perdere un elevato numero di posti a sedere, con conseguente perdita di ricavi per le società.

    LA POSIZIONE DI INTER E MILAN - Secondo le ultime indiscrezioni, il progetto di Arco Associati ha già incuriosito l’Inter che, in ogni caso, continua a guardare con interesse all’area di Rozzano. Inoltre, il piano di ristrutturazione ha trovato l’interesse del sindaco di Milano Giuseppe Sala, al quale è stato presentato prima di Natale. L’obiettivo del primo cittadino milanese, ovviamente, è quello di convincere entrambe le società a continuare a San Siro, nonostante il Milan abbia compiuto ormai passi formali importanti nel percorso verso la realizzazione del nuovo stadio a San Donato Milanese.

    LE DICHIARAZIONI DI SALA - “Ci sono molti motivi di buonsenso che ci dicono che ristrutturare San Siro è l’opzione. Al momento è solo uno studio, ma presenta elementi di novità. Inoltre secondo i progettisti sarà possibile fare i lavori senza chiudere lo stadio. Ovviamente non farei nulla per oppormi a ipotesi su nuovi stadi in Comuni che non siano Milano, tuttavia non è da escludere che si possa ragionare se fare di tutto o meno per far rimanere le squadre a Milano. La strada maestra per noi diventa quella della valorizzazione di San Siro. Per questo è importante oggi valutare progetti come quello presentato in data odierna con la speranza che questo risollevi l’interesse delle squadre o di una sola per San Siro. Il costo di San Siro per il comune e per i milanesi è di circa 100 milioni di euro. Qualora ci fosse un interesse delle squadre o di una sola saremmo aperti a delle soluzioni: la prima ipotesi è che realizziamo noi i lavori, la seconda ipotesi è che potremmo partecipare ai lavori con una partnership, la terza (quella più sensata) ipotesi è di cedere lo stadio in diritto di superficie; la riteniamo la più interessante perché per le squadre è importante la patrimonializzazione dello stadio e perché, con i lavori gestiti da un privato, la riqualificazione potrebbe essere più rapida. Il valore patrimoniale di 100 milioni non vuol dire che le squadre ci devono dare 100 milioni. Potremmo chiedere in parte che possa essere usato anche per una funzione pubblica in qualche caso per abbassare il prezzo, ma la cifra sarebbe molto più limitata rispetto a quanto le due squadre pagano oggi".

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